Castelbelforte, cominciata la distribuzione delle mascherine Ma il sindaco critica il Governo: “Insufficienti i fondi arrivati da Roma”

CASTELBELFORTE – Ieri pomeriggio gli operatori della Protezione Civile “La Molinella” hanno bussato alle abitazioni di Castelbelforte per consegnare la prima tranche di mascherine di tipo chirurgico (complessivamente sono 3.500), una per ogni componente della famiglia. La consegna proseguirà anche oggi e giovedì. Nel caso di assenza dei proprietari, gli operatori avranno cura di inserire nella cassetta postale la busta contenente le mascherine. «Gli operatori della Protezione Civile sono riconoscibili dalla divisa e dal cartellino identificativo. Qualora, per qualsiasi disguido, qualcuno non dovesse ricevere le mascherine, lo può comunicare ai numeri 0376/259220 o allo 0376/259228 in orario d’ufficio a partire da venerdì 3 aprile», ha precisato il sindaco Massimiliano Gazzani, che sempre nella giornata di ieri ha dedicato insieme a tutta l’amministrazione comunale un minuto di silenzio in segno di lutto nazionale. La bandiera a mezz’asta ha voluto ricordare tutte le vittime della tragedia legata al Coronavirus, ma anche onorare gli operatori sanitari e largire reciproco sostegno per guardare al futuro con speranza. «Un’iniziativa che ha unito tutti i sindaci d’Italia – sottolinea il primo cittadino – tesa a testimoniare la vicinanza a chi ha e sta soffrendo a causa del Covid-19 e a chi s’impegna costantemente in prima linea per combattere questa terribile epidemia». Gazzani ha infine voluto commentare i 400 milioni di euro stanziati sabato scorso dal Governo centrale e destinati ai Comuni. Una somma che ha sollevato un vespaio di critiche bipartisan in quanto ritenuta «un’elemosina» da praticamente la totalità dei sindaci. «A Castelbelforte hanno elergito 19.121 euro, cifra insufficiente per coprire le richieste di aiuto dei nostri concittadini, per questo ci stiamo organizzando per integrarla con fondi comunali – fa notare Gazzani -. Ma la cosa scorretta è che a differenza dei precedenti Dpcm, dove il premier Conte aveva inserito la postilla vietante ai sindaci di emettere ordinanzie proprie, questa volta si è affrettato a toglierla, probabilmente per lavarsi le mani dalle inevitabili polemiche che sorgeranno quando ci sia accorgerà che la somma arrivata dal Governo non coprirà le necessità delle famiglie meno abbienti».

Matteo Vincenzi