MANTOVA «L’atletica mantovana è piccola, ma viva». Così Gianni Mauri, presidente Fidal Lombardia, ha aperto il convegno “Sport oltre i limiti”, organizzato dal Comune di Mantova e da Quisport, che si è tenuto nella Sala degli Stemmi. Ospite d’onore Assunta Legnante, pluricampionessa nel getto del peso e nel lancio del disco, tra gli atleti normodotati prima e paralimpici poi. Insieme a lei l’allenatrice Julia Jones, il tecnico Piero Incalza e il fisioterapista sportivo Valerio Palumbo.
«Sono stata a Mantova da piccola per un triangolare giovanile» ha ricordato l’atleta napoletana che ha perso completamente la vista nel 2012 a causa di un glaucoma, «sono andata incontro al mio destino, consapevole di avere un secondo tempo pur senza avere la certezza di poter continuare a gareggiare. Quando mi è arrivata la telefonata per confrontarmi tra i paralimpici, ha risposto un’atleta ignorante nel senso che ignoravo l’esistenza del mondo paralimpico. La mia prima domanda è stata: come può una persona non vedente lanciare un peso? Poi ho scoperto che il gesto è lo stesso, ti affidi solo a una guida che ti accompagna in pedana». Le difficoltà ci sono state. «È stato facile dal punto di vista tecnico e degli allenamenti – ha proseguito l’azzurra – mi sono dovuta scontrare con gli anni che avanzano. La difficoltà più grande è stata far accettare la mia nuova situazione agli altri. Ancora adesso incontro atleti che facevano parte del mio mondo tra i normodotati che non hanno nemmeno il coraggio di salutarmi. Io faccio una vita normalissima, vivo anche da sola. La verità? Devi essere un’atleta anche lontano dalla pista o dalla pedana. Non mi piace parlare di sacrifici quando si ha l’opportunità di fare ciò che ci piace». Una lezione di sport e di vita oltre i limiti, aperta alle opportunità che possono fare la differenza.