Una stazione deserta nel cuore della città

MANTOVA C’era una volta la Primavera e la sua fedeltà al motto “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”. Già, Pasqua: in tempi non sospetti sarebbe stato il primo bagno di grandi spostamenti sfruttando ponti più o meno lunghi e giornate finalmente accompagnate da temperature ottimali. C’era una volta il turista, c’erano una volta i viaggi, le strade, i treni, i binari e le stazioni. Oggi tutto questo non c’è più, perché manca la libertà di prendere baracca, burattini e partire. Così, tutto diventa inutile e strutture come la stazione ferroviaria assurgono a cattedrali nel deserto con un raggelante senso di abbandono. Binari che scorrono senza fine coperti solamente dalla vivacità di piccioni inaspettatamente padroni di tutto e di tutti, nemmeno disturbati dal via vai dei convogli.
Il tabellone interno di arrivi e partenze scandisce il tempo senza curarsi di quello che succede attorno, ma se solo fosse un po’ narciso sentirebbe maledettamente la mancanza di tutti quegli occhi addosso. Le serrande abbassate della biglietteria rendono ancora più disumano l’approccio, ma qualche segnale di civiltà si legge negli avvisi sulla distanza da tenere e sul controllo dell’autocertificazione.
A portare la croce, l’imperterrita edicolante Annalisa, chiusa ed è proprio il caso di dirlo, nel proprio negozio in attesa di qualcuno che non verrà mai. “Il sabato prima di Pasqua è sempre stato una giornata campale – dice -, oggi avrò fatto si e no 10 euro”. Ma lo dice con quel sorriso sulle labbra, che non si vede perché coperto dalla mascherina, ma che è illuminato dagli occhi. Poco più in là, una volta varcata la porta scorrevole si apre uno squarcio sui marciapiedi spogli, sulle panchine vuote a anche sui binari liberi, perché di treni ne arrivano e ne partono davvero pochi.
L’altoparlante ripete a cadenze regolari annunci a vuoto a proposito di decreti ministeriali e ordinanze regionali e nel mezzo lo sferragliare di un treno merci, unico ospite di un pomeriggio surreale in una stazione abbandonata da tutti.