Abusi edilizi nella cartiera: il Pm chiede 6 anni e 257mila euro di sanzioni

MANTOVA Condanne per complessivi sei anni, quattro mesi e quindici giorni di arresto, oltre a sanzioni pecuniarie per 257mila euro totali. Queste le richieste avanzate ieri in fase di requisitoria dal pubblico ministero Silvia Bertuzzi nei confronti di Bruno Zago, amministratore delegato di Pro-Gest, del figlio Francesco, direttore generale del gruppo Villa Lagarina Spa e di altre otto persone, tra dirigenti della società che gestisce la cartiera ex Burgo, progettisti e responsabili delle aziende che a suo tempo, tra il 2017 e il 2018, avevano ricevuto in appalto i lavori di ammodernamento dello stabilimento “Nervi” di via Poggio Reale. Nello specifico oggetto del dibattimento instaurato davanti al giudice Chiara Comunale, questioni relative a violazioni paesaggistiche e monumentali circa la facciata nord dell’impianto e il depuratore, per le quali comunque era stata presentata regolare sanatoria. Le indagini, infatti, condotte dal Nucleo di polizia edilizia del comando di Polizia locale di Mantova e conclusesi nel luglio del 2019, avevano evidenziato la realizzazione di opere edilizie in assenza del permesso di costruire, di opere eseguite senza autorizzazione paesaggistica, o in difformità dai permessi ottenuti, oltrechè anche di falsa attestazione in atto pubblico. Interventi che, come detto, riguardavano in particolare la facciata nord dello stabilimento di via Poggio Reale e il depuratore, ma anche camini, terrazzamenti, silos e barriere fonoassorbenti. Tra i vincoli ambientali e paesaggistici violati quello preminente quello relativo al decreto regionale del 1977 denominato “Mantova-Cittadella”. Per quanto riguarda il novero delle singole richieste fatte dalla pubblica accusa circa violazioni in materia monumentale e paesaggistica: 12 mesi di arresto e 40mila euro di ammenda ciascuno a carico di Bruno e Francesco Zago, 9 mesi e 30mila euro a testa per i direttori dei lavori Giuseppe Ruscica e Massimo Narduzzo, 7 mesi e 34mila euro per Giuliano Buosi, legale rappresentante dell’impresa che ha realizzato i lavori di muratura e cementi armati, 6 mesi, 15 giorni e 34mila euro ciascuno per Alvaro Mancini incaricato della posa dei camini di ventilazione, Vittorio Pozzati, per la posa in opera della struttura metallica soppalco nonchè altra carpenteria metallica, Luciana Cordioli che si è occupata dell’installazione delle barriere fonoassorbenti e Angelo Zanatta che ha realizzato i manufatti di carpenteria metallica. Infine un mese, 15 giorni e 21mila euro a carico di Agostino Montalbano, occupatosi a sua volta della posa dei serbatoi anaerobici. Chiesta invece l’assoluzione perchè il fatto non costituisce reato a carico dei primi quattro imputati relativamente agli abusi edilizi poi sanati. Il prossimo 11 gennaio toccherà quindi alle arringhe difensive.