Accusa il barista per la musica troppo alta. Poi gliele suona

MANTOVA – Al primo intervento gli agenti della Volante hanno trovato una situazione normale, ma quando sono tornati sul posto 10 minuti più tardi hanno visto due uomini che si stavano prendendo a botte in mezzo alla strada. Movida violenta la notte fra venerdì e sabato scorso in pieno centro. Un 60enne ha messo le mani addosso al titolare del bar Libenter di piazza Concordia, “reo” di tenere la musica troppo alta a tarda ora. A finire nei guai è stato  G.V., un 60enne che abita a pochi passi dal bar in questione, dietro la rotonda di San Lorenzo. L’uomo è stato denunciato per l’aggressione al barista. Inoltre, a fronte di quanto accaduto, il questore di Mantova  Paolo Sartori, ha disposto il sequestro di alcuni fucili da caccia che il 60enne deteneva regolarmente. Tutto era iniziato da una telefonata alla centrale operativa della questura fatta dallo stesso 60enne a tarda ora venerdì scorso.L’uomo chiedeva l’intervento della Polizia perché a suo dire, il bar sotto casa sua aveva l’impianto stero acceso e sparava musica a tutto volume. Una pattuglia della Volante interveniva sul posto per constatare che l’impianto del bar era spento e che dal locale non proveniva nessuna musica né frastuono. Gli agenti allora riprendevano il loro normale servizio, ma dopo una decina di minuti ricevevano una seconda chiamata dalla centrale operativa che li inviava di nuovo nel bar dietro la rotonda. A chiedere il loro intervento era stato nuovamente il 60enne che sosteneva che il titolare del bar aveva riacceso l’impianto del suo locale mettendo la musica a tutto volume subito dopo che i poliziotti se n’erano andati. Quando gli agenti tornavano sul posto scoprivano che questa volta la musica era cambiata e che qualcuno le stava suonando a qualcun altro per strada. A terra c’era un uomo e un altro lo stava colpendo con calci e pugni. A quel punto gli agenti intervenivano e separavano i due, e scoprivano, così, che l’aggressore era lo stesso che aveva richiesto il loro intervento, il quale – esasperato dalla situazione che si era venuta a creare, a suo dire insostenibile e persistente nel tempo, e provocato, sempre secondo la sua versione, dal barista, lo aveva affrontato passando alle vie di fatto, nonostante l’intervento di un amico del barista stesso, il quale aveva cercato, inutilmente, di riportare la calma. Il 60enne veniva così denunciato dalla Polizia, mentre il barista si riservava di querelarlo dopo essersi fatto medicare in ospedale. Vista la situazione di forte tensione venutasi a creare, il, questore ha poi disposto il sequestro dei fucili da caccia che il 60enne detiene legalmente.