MANTOVAS Si è spento ieri a 87 anni dopo una lunga malattia Nino Benvenuti, icona del pugilato nazionale forte di medaglie olimpiche e titoli mondiali nelle categorie welter, super-welter e medi a scavalco fra gli anni ’60 e il 1970.
Nino Benvenuti era istriano di nascita, triestino d’adozione, ma si può dire mantovano di elezione. Proprio a Mantova infatti aveva trovato quella sponsorizzazione che grazie a lui portò il brend Lubiam all’attenzione internazionale sfoggiando sui pantaloncini dei match l’iconica “L” e il nome esteso in cintura dell’industria di viale Fiume.
Ieri gli stessi vertici aziendali hanno testimoniato il proprio cordoglio nell’apprendere la notizia della scomparsa del campione. «Lubiam esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Nino Benvenuti, un’icona dello sport italiano e mondiale. È stato un onore per noi accompagnarlo in una parte importante del suo straordinario percorso».
La sponsorizzazione di Benvenuti nasceva dalle passioni sportive del fondatore Edgardo Bianchi e del figlio Luigi, che datavano già agli anni ’30 del secolo scorso traducendosi in sostegno a competizioni calcistiche, a gare di bocce e a tornei ginnici.
Il salto di qualità fu realizzato proprio grazie a Benvenuti: nel 1970 le strategie d’immagine di viale Fiume indussero il colosso dell’abbigliamento a riconsiderare il settore sportivo e la partenza avveniva in grande stile il 13 marzo 1970 sul ring di Melbourne, quando con la “L” sui pantaloncini e il nome Lubiam in cintura Nino portava il marchio mantovano in mondovisione e se stesso verso il titolo mondiale.
Ma non fu solo un rapporto commerciale quello di Benvenuti con Mantova. Negli anni d’oro della sua ascesa alla notorietà pugilistica mondiale, Nino veniva ad allenarsi a Mantova, e più precisamente a Villa Eremo di Montanara, messa a disposizione dalla famiglia Coghi per lui e per il suo allenatore Tony Caneo.
E ancora a Mantova Benvenuti festeggiò i suoi 32 anni con una festa, dapprima in viale Fiume, poi al Circolo Cittadino di corso Umberto I. E per mesi e mesi lo si vide sfrecciare sulla sua Ferrari Dino, prima e dopo gli allenamenti, prima e dopo i pranzi ai “Quattro venti” di Curtatone.