Artigiano morì schiacciato: i consulenti del tribunale inguaiano i tre imputati

MANTOVA Se i soccorsi fossero stati più tempestivi forse la vita di quell’operaio poteva essere salvata. Questo quanto hanno riferito ieri in aula i consulenti nominati dal tribunale di Mantova nel processo per l’infortunio sul lavoro avvenuto il 25 agosto di cinque anni fa all’interno della ditta Raccorderie Metalliche di Campitello di Marcaria in seguito al quale aveva perso la vita  Massimo Fengoni, un 60enne che abitava a Mantova nella frazione di Castelletto Borgo e che era morto il 5 novembre seguente, dopo due mesi di agonia. L’esito della perizia super partes disposta lo scorso novembre dal giudice  Antonio Serra Cassano di fatto ricalca quanto riferito a suo tempo dal perito di parte della parte civile, rappresentata dall’avvocato  Davide Pini, e aggrava la posizione dei tre imputati a processo per omicidio colposo, Pierluigi Ceccardi e i figli Guido e Antonella Ceccardi, titolari dell’azienda di Campitello con diversi ruoli: Pierluigi è, oltre che fondatore, anche presidente ed amministratore delegato di Raccorderie ed è stato presidente nazionale di Federmeccanica dal 2008 al 2013; Guido è chief executive officer (amministratore delegato) e Antonella è head of international procurement (all’incirca capo del settore di approvvigionamento internazionale). Al momento dell’infortunio Massimo Fengoni era sul carrello a doppio comando di una piattaforma elevatrice e stava imbiancando la parete di un capannone dello stabilimento; forse a causa di un malore l’artigiano aveva urtato la leva dei comandi e la piattaforma era salita fino al soffitto schiacciando l’artigiano, che aveva riportato dei gravissimi traumi. Dopo due mesi e mezzo di ricovero in ospedale era sopraggiunto il decesso. Proprio attorno all’ipotesi del malore giocano la propria partita i difensori dei tre imputati, che nei mesi scorsi hanno avanzato l’ipotesi del malore per spiegare la dinamica dell’infortunio visto che il sistema di sicurezza della piattaforma sarebbe stato perfettamente funzionante al momento del fatto. La relazione di ieri dei consulenti del tribunale, disposta dal giudice per stabilire la tempistica dei soccorsi oltre alla dinamica dell’infortunio, aggrava la posizione dei tre imputati. Udienza aggiornata al prossimo 6 dicembre per la discussione e la sentenza.