Botteghe “murate” da 750 giorni: cantiere fermo?

MANTOVA Mantova Qualche giorno fa c’era il cartello apposto a mo’ di vetrofania che “strillava” «No al cantiere fermo per mesi»; e sotto le cifre via via corrette nei mesi: 520 giorni, 550, 600, 650, 680. Ieri quel cartello è stato sostituito. Oggi lo “strillo” dei negozi sottostanti il ponteggio della Torre della Gabbia è diventato un “urlo” di sfinimento: «Ora basta. Il cantiere è fermo e vuoto e le botteghe sotto la torre protestano perché sono murate da 750 giorni».
Tre in particolare le botteghe interessate: quella di alto antiquariato “Mossini”, il pub “La Busa” e una enoteca. Davanti a loro una fitta griglia di tubi innocenti (ma “colpevoli” per gli interessati) e pannellature che tolgono ogni visibilità e passeggio. Una penalizzazione che arriva proprio in questi giorni a commemorare, più che festeggiare, i due anni di oscuramento per i restauri che faranno della duecentesca “Gabbia” il più significativo punto di osservazione della città vecchia: un belvedere elevato su via Cavour quasi una sessantina di metri.
Ma davvero questo cantiere è fermo? L’assessore comunale ai lavori pubblici  Nicola Martinelli lo esclude categoricamente. «Abbiamo appena finito di realizzare i solai, e proprio alcuni giorni fa, come anticipato anche dalla Voce, è stata fatta l’assegnazione, con approvazione del progetto, per la costruzione dell’impianto di elevazione nel cavedio. Lavori che inizieranno a breve e finiranno entro l’anno; non mi sbilancio per scaramanzia, ma potrebbero anche finire prima. In ogni caso il cronoprogramma ci renderà la torre visitabile sino alla “lanterna” (tecnicamente la chiamano così) entro quest’anno».
I lavori, comunque, andranno avanti anche oltre; ma si tratta di pochi interventi da realizzarsi nell’appartamento di via Cavour che fungerà da biglietteria e bookshop, con caffetteria. Per questa “fase 2”, peraltro di breve durata, non si creerà incomodo a nessuno, trattandosi di un cantiere interno al palazzo.