MANTOVA – Abbonamenti a treni o ad autobus di linea? Storia d’altri tempi, si direbbe, se volessimo gettare uno sguardo critico sulle informazioni raccolte dalla Regione Lombardia e dalla società Aria Srl riguardo le abitudini dei cittadini negli spostamenti lavorativi, a far data dal post-lockdown del 2020. Lo studio condotto con scrupolo e metodo evidenzia anzi che non solo i lombardi – e i mantovani quasi più degli altri – hanno preso disaffezione per il mezzo pubblico, ma addirittura sono largamente intenzionati a perseguire la strada dell’autonomia negli spostamenti anche per i prossimi mesi prima di riaffidarsi al mezzo pubblico. Per il momento meglio l’auto, o al limite la bicicletta e il monopattino. A Mantova la maggioranza è schiacciante. Ma guardiamo i dati in dettaglio.
Già prima della pandemia, invero, i mantovani possessori di abbonamenti a treni o bus erano poco più del 20%; già nel 2019 il 78% preferiva spostarsi con mezzi propri. Percentuale calata di qualche punto solo nel pieno della pandemia e delle restrizioni, senza però che se ne avvantaggiassero i passeggeri del trasporto pubblico, rimasto indicizzato grossomodo come prima; solo lo smart working diffuso ha fatto sì che diminuisse l’uso del veicolo proprio.
Anzi, nel pieno dell’emergenza sanitaria solo il 13% dei mantovani ha rinnovato gli abbonamenti, e un’esigua minoranza del 3% ha fatto ricorso a nuovi mezzi in forma di abbonamento. Per tutti gli altri è “no” secco.
Nella classifica regionale, oltretutto, Mantova risulta la meno fedele a treni e a bus. Si appaia al suo 78% di “automuniti” (ma anche ciclisti e monopattinisti) solo Sondrio. Neanche dirlo, i più attenti a una mobilità su mezzi pubblici sono i milanesi (64%) seguiti dai lodigiani (56%) e dai comaschi (48%). In ogni caso, e la risposta è pressoché trasversale nelle province, parrebbe che a determinare le scelte incida p