Centrodestra, salgono le quotazioni di Stefano Rossi

MANTOVA Si era sempre saputo: segreterie e coordinamenti provinciali propongono, ma chi decide alla fine è Milano. E per quanto riguarda Mantova, la decisione parrebbe essere stata presa proprio in questi giorni. Venerdì i responsabili regionali del centrodestra  Massimiliano Salini (Fi),  Paolo Grimoldi (Lega) e Santanché (Fd’I) parrebbero avere dato un parere definitivo sulla ripartizione dello scacchiere regionale riguardante i 23 comuni over 15mila che andranno al voto in primavera, fra cui i due capoluoghi lombardi di Mantova e Lecco. E proprio partendo dal capoluogo lecchese, dove l’orientamento prevalente accorda la candidatura a sindaco dell’azzurro  Daniele Nava, per esclusione si accorderebbe al civico filo-leghista  Stefano Rossi di guidare il centrodestra nello scontro frontale col sindaco uscente  Mattia Palazzi.
I vertici azzurri virgiliani smentiscono categoricamente che ad oggi sia stata presa alcuna decisione di vertice, pur confermando il summit milanese di venerdì.
Per nulla convinti che le more della decisione possano nuocere all’esito della campagna elettorale, il commissario forzista  Nicola Sodano addirittura scrive ai suoi accoliti su Facebook che nel 2010 la sua stessa candidatura venne ufficializzata ad appena poche settimane dalla consegna delle liste. «E abbiamo vinto», precisa.
Dunque, tutto lascerebbe credere che, sia pure con un calcolo probabilistico pendente verso Rossi, la sua ufficializzazione a candidato anti-Palazzi non potrà avvenire prima di Natale.
Nemmeno si scompone troppo il centrodestra sui pronostici demoscopici, che vedrebbero lo strapotere di Palazzi. Domina anzi l’idea che i voti di partenza del primo turno sia sempre nell’ordine delle percentuali che accreditano al centrosinistra una variabile fra il 43 e il 46%.
A modificare poi quei numeri possono intervenire molti fattori: in testa il numero delle liste (ben 19 nel 2015, con 12 candidati sindaci; 9 papabili invece nel 2010). Insomma, la frantumazione dell’offerta potrebbe essere decisiva per decidere le sorti del prossimo mandato in via Roma; e già al momento si sono avute avvisaglie di forze nuove pronte a scendere in campo: una civica “renziana” differente rispetto a quella di  Francesca Zaltieri, e poi una “Mantova in Comune” della estrema sinistra, e ancora probabili liste ecologiste. Come dire: la partita è aperta.