Crac Forum Mondadori, ultime condanne e una prescrizione

MANTOVA Tre sentenze di condanna e una di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Questo il verdetto emesso ieri dal collegio dei giudici nei confronti degli ultimi quattro imputati circa la vicenda processuale che attiene al fallimento della società Forum Mondadori e relativa al mancato progetto di realizzazione di quello che, nei piani iniziali, doveva assurgersi a polo turistico di Mantova nell’area dell’ex autostazione e invece rimasto al palo con un buco in bilancio appurato di 15 milioni di euro.
Chiamati nella circostanza a difendersi a vario titolo, dalle contestazioni di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, ex consiglieri della cooperativa La Leale di Roncoferraro, dichiarata fallita a fine 2015 e rientrante, al pari di altre due società (la Consortile Mondadori e la Iniziativa Piazzale Mondadori) nell’affaire finito nel 2017 sotto la lente della procura. In sostanza, secondo l’ipotesi inquirente, erano accusati di aver determinato il dissesto della Cooperativa tramite la distrazione di partecipazioni azionarie. Si tratta di Antonio Lauria (condannato a 3 anni per la sola cessione con svalutazione di azioni societarie), Giovanni Scattolini (3 anni e 9 mesi per bancarotta, assolto per false fatturazioni), Nicola De Vecchi (3 anni e 9 mesi per bancarotta distrattiva e cessione di azioni), e Monica Vitari, la cui posizione è stata invece archiviata per estinzione del reato. Tra i nomi dei coinvolti, con situazioni processuali già definite in separata sede, anche quello dell’imprenditore Antonio Muto che nel 2010 aveva acquistato il 70% di Forum Mondadori e per questo, innanzi al gup, nel 2021 aveva patteggiato tre anni e due mesi di reclusione, al pari di Emanuele Zacchi (ex presidente del cda della Consortile Mondadori), a cui era stata applicata una pena su richiesta delle parti determinata in tre anni e sei mesi. Sempre in via preliminare erano stati mandati assolti invece, Roberto Redivo, ex presidente del consiglio di amministrazione del Forum Mondadori e Paolo Bertelli, in qualità di componente dello stesso cda. Per quanto concerne invece i restanti imputati erano stati confermati patteggiamenti per Remo Pini, Maurizio Bellotto, Gianni Rossi, Giancarlo Frigeri, Marco Marconi, Marco Coppini ed Ermete Ogliani. Un’ipotesi accusatoria, stando agli atti, incentrata sul classico gioco delle “scatole cinesi”, in cui i soldi sarebbero passati di mano per poi finire sempre nelle stesse tasche. Il crac è infatti datato 14 maggio 2015 con l’imprevisto diniego da parte di Banca Mps di provvedere, con un prestito di ben 27 milioni di euro, alla ristrutturazione del debito avanzata dalla Forum Mondadori srl in liquidazione. In questo caso Muto, Zacchi, Bellotto e Vitari, consiglieri di amministrazione della Forum avrebbero aggravavano il dissesto della società, non chiedendo il fallimento al momento giusto, nonostante fosse costantemente in perdita dal 2010. Qualche mese prima invece erano già fallite la Società Consortile (attraverso una cessione di crediti inesigibili dell’importo di 1,9 milioni e 1,8 milioni) e la Ipm (a cui Muto, Scattolini e Zacchi, tutti nel cda, avrebbero portato via dalle casse 5 milioni e 700mila euro, per acquistare il 70% delle azioni della Forum, da cui Ipm aveva già ricevuto l’appalto dei lavori di piazzale Mondadori), che avevano eseguito i lavori appaltati dalla Forum. Mentre nel dicembre del 2015, aveva chiuso i battenti anche la La Leale di Roncoferraro. L’operazione dell’ex stazione degli autobus parte nel 2005 quando la Cis di Villafranca si era aggiudicata l’asta dell’area creando una società ad hoc, la Forum Mondadori per l’appunto. La promessa era di realizzare il progetto entro il 2012. I lavori però andarono a rilento anche a causa delle tensioni con il Comune e nel 2014 il cantiere fini con un indebitamento di 37 milioni di euro; un anno dopo l’istituto di credito bocciò infine la richiesta di credito.