MANTOVA – Professione prestanome. In questi tempi di crisi per l’emergenza Covid ci si arrangia come si può, e tra chi può arrangiarsi ci sono soprattutto persone con la fedina penale tutt’altro che immacolata. Questo almeno quanto risulta ai carabinieri che in quest’ultimo periodo hanno iniziato a monitorare questo fenomeno dopo avere individuato in più di un’occasione persone che andavano in giro con auto intestate ad altre persone che si sono poi rivelate essere nient’altro che dei prestanome. Il caso più recente scoperto dai carabinieri risale alla scorsa settimana, quando durante dei controlli stradali di routine i militari hanno fermato in città un nordafricano pregiudicato che andava in giro con un taglierino nascosto nell’auto. Arma sequestrata, conducente denunciato, ma i carabinieri sono andati oltre quando hanno visto che il veicolo era intestato ad un’altra persona, un prestanome che aveva così permesso al nordafricano di avere in uso un’auto, e si sono messi a monitorare questo fenomeno che appare sempre più spesso nella nostra provincia. Stando a quanto accertato i prestanome si fanno pagare dai 100 ai 1000 euro per la cortesia di farsi intestare l’auto destinata a qualcun altro. Si tratta inoltre di personaggi che vivono di delinquenza e che hanno a che fare con gli ambienti malavitosi locali e non. Tra i casi più recenti e clamorosi in questo campo c’è quello di una donna di Mantova che è risultata intestataria di ben 75 automobili. A scoprire questa prestanome sono stati gli agenti della polizia locale di Domodossola in collaborazione con i carabinieri di mantova. Le indagini che hanno portato dalla frontiera italo-svizzera alla nostra città erano scattate dopo che gli agenti del centro piemontese avevano intercettato più di venti auto che circolavano senza assicurazione. I veicoli avevano portato alla mantovana, intestataria di un’attività commerciale di fatto inesistente. La donna era stata quindi denunciata per falso ideologico e truffa aggravata.
