Detassare i negozi storici

MANTOVA Le 52 botteghe storiche della città di Mantova non sono solo un patrimonio commerciale ma anche culturale da tutelare. Lo proclamano i consiglieri di Forza italia  Pier Luigi Baschieri e Gorgati sollecitando l’amministrazione comunale ad adottare provvedimenti utili a garantirne l’attività. Un’azione di vitalizzazione del centro, ma anche di salvaguardia del cosiddetto “negozio di vicinato”, sempre più vulnerabile ai colpi della crisi e a quelli inferti dalla grande distribuzione.
«Sono sopravvissute alla crisi economica, alla spietata concorrenza dei centri commerciali e alla nascita del commercio elettronico grazie alle abilità imprenditoriali ed alla passione dei loro proprietari – commentano i due consiglieri azzurri–. In questi anni l’amministrazione di centrosinistra ha fatto di tutto per incentivare la nascita di nuovi esercizi commerciali (no tax area, misure straordinarie a sostegno di chi apre negozi sfitti, navette eccetera), ma non ha fatto nulla per sostenere gli esercizi di vicinato che si tramandano di generazione in generazione e hanno alle spalle decine di anni di attività».
Uno sguardo retroattivo documenta che la crisi si è portata via negozi presenti da oltre mezzo secolo in città, «pensiamo alle librerie Di Pellegrini, all’abbigliamento di Zanca e al giocattolaio Ballista, impoverendo automaticamente l’offerta commerciale del centro storico».
Vedere nuovi negozi raggiungere il riconoscimento della Regione per la loro longevità imprenditoriale è una soddisfazione per il commercio cittadino, aggiungono Baschieri e Gorgati, «ma è doveroso citare anche quelli che hanno chiuso i battenti a causa di una crisi dei consumi senza precedenti. La Regione quest’anno ha approvato una legge ad hoc per le botteghe storiche stanziando 900 mila euro nel triennio 2019-2021 e spese di investimento per il 2021 quantificate in 2,5 milioni. Una misura lodevole che darà presto benefici al settore e promossa da tutti i partiti politici e dalle associazioni di categoria. Adesso tocca al Comune sostenere gli esercizi di vicinato con 40 anni di attività alle spalle mediante agevolazioni tributarie».
Per i forzisti si potrebbe partire da provvedimenti in materia di Imu, Tasi e Tari (la tassa rifiuti) e Icp (imposta di pubblicità) dopo una attenta e condivisa rivisitazione dei regolamenti comunali. «Siamo sicuri che il bilancio del comune non risentirà di questa manovra che sarebbe opportuno mettere in campo già dal 2020. Un’occasione da non perdere per dare un segnale di sostegno a chi ha avuto il coraggio di non chiudere le serrande e migliorare l’attrattività del centro storico con la propria professionalità», concludono i due consiglieri comunali azzurri.