Didattica inclusiva: come rendere la scuola più accessibile

MANTOVA Un approccio scolastico inclusivo è necessario perché tutti gli studenti possano partecipare attivamente alle lezioni e beneficiare di tutto ciò che la scuola ha da offrire. La didattica inclusiva consente a tutti gli alunni di godere della scuola senza marginalizzare e aiuta a sviluppare sensibilità verso il tema della disabilità fin da bambini.

La marginalizzazione di studenti con disabilità è ancora un tema caldo in Italia. Esistono tuttavia casi di scuole che hanno raggiunto ottimi livelli di inclusività. Questi progetti hanno successo quando si riesce a creare in ambito scolastico e di classe un senso di comunità, attraverso il coinvolgimento di tutto l’apparato scolastico.

Vediamo insieme in che modo la scuola può adeguarsi per raggiungere questo obiettivo.

Ristrutturare le scuole

Per poter parlare di didattica inclusiva bisogna prima prendere in considerazione le limitazioni architettoniche delle scuole sul territorio italiano. Classi, segreterie, uffici, tutti gli ambienti scolastici dovrebbero essere ripensati per favorire la completa integrazione di persone disabili.

Anche gli ambienti esterni alla scuola dovrebbero essere adattati ai bisogni di tutti. Così come le aule, anche palestre e cortili dovrebbero essere ripensati, includendo nel progetto anche parcheggi per veicoli adibiti al trasporto di persone disabili.

Formazione di tutto il corpo docente

Un investimento nella formazione del corpo docente è necessario per la creazione di un futuro più inclusivo. In primo luogo, la formazione universitaria dei docenti dovrebbe essere aggiornata per creare una cultura scolastica incentrata sull’inclusività e per inalzare il livello formativo delle scuole italiane.

Oltre alla formazione universitaria, poi, i docenti dovrebbero frequentare corsi di formazione dove poter approfondire sia la tematica della disabilità, che l’utilizzo di metodi di insegnamento alternativi.

Didattica personalizzabile

Per far in modo che le scuole siano veramente inclusive bisognerebbe inoltre sostenerne l’autonomia didattica. Un sistema di apprendimento rigido che non permette un adeguamento di tempi e spazi è destinato a fallire in questo obiettivo.

La didattica personalizzabile, invece, ha come priorità i bisogni dei singoli studenti. Per passare a questo tipo di didattica, tuttavia, serve ripensare tutto il sistema organizzativo e gestionale della scuola italiana, partendo dai difetti di sistema più visibili, per poi focalizzarsi su tutti quegli aspetti che causano ingiustizie e discriminazioni.

Insegnante di sostegno

Un altro cambiamento a favore dell’inclusività dovrà essere quello del ruolo dell’insegnante di sostegno. Nel sistema attuale, questa figura è spesso considerata marginale in quanto di supporto itinerante. Non è raro che gli insegnanti di supporto cambino di anno in anno e questo non può essere che negativo per la formazione di studenti disabili.

L’istituzione di insegnanti di sostegno curricolari potrebbe risolvere questo problema, così come l’istituzione di pratiche di co-insegnamento tra insegnanti di sostegno e non.