MANTOVA – Era finito in ospedale perché continuava a vomitare. Sottoposto a una serie di accertamenti era stato poi dimesso dal pronto soccorso del Poma ed era tornato a casa. Il mattino seguente, però, la situazione era letteralmente precipitata ed era sopraggiunto il decesso. Un caso di presunta diagnosi sbagliata o di sospetta malasanità come si dice in gergo, auella che ha avuto per vittima un 90enne di Mantova, e per chiarire le cause del decesso la stessa azienda ospedaliera ha fatto eseguire un’autopsia sulla salma del 90enne, inviando poi gli atti alla procura di Mantova. Secondo quanto ricostruito al momento, l’anziano era stato accolto nel reparto di Pronto Soccorso del Poma sabato scorso, 19 novembre. Il personale sanitario che lo prendeva in carico lo sottoponeva a una serie di accertamenti in base ai quali non sarebbe risultato che le sue condizioni fossero particolarmente preoccupanti, al punto che il 90enne veniva infine dimesso e rimandato a casa, anche perché le crisi di vomito sembravano essersi calmate. Nella tarda mattinata del giorno seguente, domenica scorsa 20 novembre, però, le condizioni dell’anziano precipitavano, al punto che ogni soccorso si rivelava inutile, e non restava altro che constatarne il decesso. Viste le circostanze in cui si è verificato il decesso, l’azienda ospedaliera ha deciso di procedere con un accertamento autoptico interno. L’esito dell’esame (la diagnosi sarebbe quella di una emorragia a livello intestinale) è stato poi inviato alla procura di Mantova. Al momento non risultano persone indagate, ma con ogni probabilità è già stato aperto un fascicolo d’indagine visto che la salma resta in attesa del nulla osta per la sepoltura, che è comunque atteso per la giornata odierna.