Commemorata a Colle Aperto la donna ucraina Juliana Andr uccisa dai soldati sovietici nel 1941

MANTOVA  E’ stata commemorata Juliana Andr davanti al monumento in suo ricordo che si trova nei giardini di Colle Aperto. La donna ucraina è stata uccisa dai soldati sovietici nel 1941 durante la Seconda Guerra Mondiale perché ha aiutato i militari italiani, tra cui diversi mantovani. Durante una cerimonia istituzionale, sono state deposte due corone di alloro, una del Comune di Mantova e l’altra dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, mentre una volontaria ucraina ha donato alle autorità i girasoli, i fiori che sono diventati simbolo della solidarietà in questa fase acuta del conflitto bellico.

La commorazione si è tenuta domenica 24 aprile. Presentati dal presidente provinciale dell’Unci Corrado Andreani, sono intervenuti il Presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti e lo studioso Domenico Morandi. Al loro fianco c’era l’intero direttivo dell’Unci.

Il monumento dedicato ad Andr, un cippo marmoreo di granito di 50 quintali, risale al novembre del 2001. L’iniziativa era stata proposta da Morandi, allora presidente dell’Unione Nazionale Italiana dei Reduci di Russia, in collaborazione con il Comune di Mantova.

Il valore di questa donna è stato quello di offrirsi volontaria per portare dell’acqua ai soldati – tra i quali diversi mantovani – dell’80° Fanteria circondati da alcuni giorni dalle forze dell’Unione Sovietica, in un piccolo paese in Ucraina, affidando ai militari mantovani i suoi due figlioletti. Mentre raccoglieva l’acqua da un pozzo è stata colpita a morte da un cecchino sovietico. La donna è stata sepolta accanto ad alcuni militari mantovani nel vicino cimitero ucraino. “Ringrazio l’Unci – ha detto Allegretti – per avere avuto la sensibilità di proporci questa iniziativa. Questo episodio ci racconta che anche in presenza di un evento tragico come la guerra non bisogna mai smarrire i valori dell’umanità e della solidarietà”.

Morandi ha ricordato come è nata l’idea di realizzare il monumento ed ha rievocato i momenti preparatori, il successo di pubblico e partecipazione che ha caratterizzato l’inaugurazione. “Occorre prendere spunto dal tragico evento che ricordiamo oggi– ha concluso – per fare una riflessione sulla guerra in corso. Dobbiamo ringraziare coloro che hanno prestato e prestano il proprio aiuto alle persone mostrando amicizia e fratellanza verso chi sta soffrendo”.