Forature a raffica. E adesso inizia la fioritura del terribile “tribolo”

MANTOVA – Dopo la segnalazione fatta dalla Voce lo scorso agosto, proseguono le lamentele di numerosi cittadini che provano quasi quotidianamente l’inconveniente della foratura delle proprie bici. Forature dovute a spine di rovi piantumati in quasi tutte le aree verdi della città, e che comportano – specie per chi usa la bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro – il ricorso al meccanico due o tre volte la settimana.
Lo stesso addetto ai lavori,  Alessio Belladelli, titolare dell’omonimo negozio-officina di via Grossi, ha documentato questa spiacevole occorrenza ormai frequentissima. «Sono al corrente anch’io di queste frequenti forature – conferma l’assessore alla viabilità  Iacopo Rebecchi – e vedremo cosa poter fare. Interesserò del problema l’assessore all’ambiente  Andrea Murari, che ha competenza anche per i giardini pubblici e per la loro conduzione affidata a Mantova Ambiente».
Il problema si era particolarmente fatto sentire sulla ciclabile vhe affianca il ponte di San Giorgio, molto frequentata soprattutto dai residenti di Lunetta. Ma gli inconvenienti si sono verificati anche in molte altre aree cittadine; per esempio in piazza Virgiliana e nel parco attiguo a Palazzo Te. In questi casi gli aculei estratti dai copertoni sono spine di cespugli. Ma nell’immediato si profila un pericolo altrettanto o più insidioso: quello del “tribolus terrestris”, altrimenti detto “trigolo di terra”, vista la somiglianza con la ben nota e caratteristica castagna di lago. Per questa minaccia di copertoni e camere d’aria infatti il tempo di fioritura è proprio settembre, quando si attende il record delle forature.