Forza Italia: una casa a Mantova non è più un affare

MANTOVA Sono 20.450.000 euro le entrate da Imu per il Comune, su un bilancio di circa 90 milioni, oltre alla quota statale di circa 5,5 milioni. Come dire che l’ente locale sugli immobili imposta circa il 20% del proprio bilancio. Ma acquistare un immobile nel capoluogo virgiliano con l’ambizione di fare un investimento redditizio è quasi impossibile. Anzi, allo stato dell’arte, è diventato persino controproducente. Intanto, il mercato delle compravendite si è notevolmente contratto negli anni, e poi perché l’imposizione tributaria pesa tantissimo ne condizionandone le scelte.
A sostenerlo Forza Italia, per voce del suo capogruppo in Comune Pier Luigi Baschieri, che ha analizzato le variazioni sulle aliquote predisposte dal previsionale 2022 di via Roma. Se nelle prossime settimane verrà approvato il bilancio, ci troveremo l’ennesima misura repressiva a danno di coloro che affittano il proprio immobile sul libero mercato, l’aliquota Imu passerà dal 9,6 al 10,6 per mille e raggiungerà il livello massimo consentito dalla normativa.
Mantova risulta pertanto uno dei capoluoghi più cari della Lombardia per i proprietari con i suoi 1.066 euro di media versati nelle casse dell’erario comunale. «Ma la beffa è data dalle rendite catastali, ferme ai valori stabiliti nel lontano 1991, che vede la città tra le prime in Italia con un importo figurativo superiore al prezzo di mercato», commenta Baschieri. In sostanza il prezzo medio di mercato è già inferiore al valore catastale.
Tradotto: i mantovani riconoscono al comune e allo Stato importi più alti per le tasse che colpiscono il patrimonio immobiliare rispetto alla maggior parte degli altri capoluoghi.
«In questa fase – commenta ancora il capogruppo azzurro –, dove l’inflazione sta comportando l’aumento dei prezzi di tanti beni di largo consumo e dei servizi per lo spropositato aumento dei prezzi, questa manovra comunale non fa altro che alimentare un circolo vizioso». Insomma, solo un modo per far cassa voluto dal centrosinistra, esattamente come l’introduzione del pagamento della sosta per i parcheggi di Anconetta e Gradaro.
A subirne le conseguenze saranno i 5.500 contratti di locazione stipulati nel perimetro virgiliano, per i quali solamente il 25% è a canone concordato.
«È inevitabile che questo odioso balzello prima o poi si riverserà dalle tasche dei proprietari immobiliari agli ignari affittuari che con ogni probabilità vedranno lievitare i costi degli affitti sul mercato. Forza Italia – prosegue Baschieri – è da sempre contraria alle eccessive tasse sul patrimonio immobiliare, non a caso l’Ici prima casa fu abolita dal governo Berlusconi nel 2008. Impossibile non presentare emendamenti al bilancio per ridurre le entrate derivanti dall’eccessiva imposizione tributaria a danno del patrimonio di tanti risparmiatori.