Giro di squillo al night club, condannato l’ultimo imputato

MANTOVA Due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena e non menzione nel certificato del casellario giudiziale. Questo quanto deciso ieri mattina dal collegio dei giudici nei confronti di Cristiano Battini, 51enne mantovano, finito a processo nel 2015 per il reato di sfruttamento della prostituzione. Stando al capo d’accusa infatti, l’imputato, in concorso con altre persone giudicate in separata sede (per due di loro il tribunale di via Poma aveva emesso nel 2020 sentenza di non luogo a procedere secondo il principio giuridico del ne bis in idem in quanto già processati e condannati dal tribunale di Brescia nel 2018 per i medesimi fatti), era riuscito a creare tra l’agosto del 2010 e il settembre del 2013, un giro di “squillo” in diversi locali notturni consentendo rapporti sessuali a pagamento: 50 euro ogni 15 minuti di privé che finivano nelle casse dei locali. L’inchiesta della Procura di Brescia aveva quindi portato all’arresto di undici soggetti e al sequestro di quattro locali di lap dance, tra cui il “Red Beer”, ex Furore, di Rivarolo Mantovano. L’indagine aveva permesso di individuare tra i protagonisti dell’organizzazione anche due carabinieri. Secondo gli inquirenti, uno di loro, all’epoca in servizio nel Cremonese e accusato di favoreggiamento, si era altresì prestato a dar sostegno al giro di prostituzione mentre per il secondo militare, operativo in provincia di Brescia, il capo d’imputazione era di associazione a delinquere. Battini invece, difeso dall’avvocato Stefano Sarzi Sartori, era considerato dalla procura il gestore dell’ex discoteca di Rivarolo. In sede d’istruttoria dibattimentale però diversi testimoni avevano riferito in merito che l’imputato all’epoca, aveva solo il compito di distribuire i volantini per pubblicizzare le serate del Reed Beer. Ma per l’accusa, anche se non aveva cariche nella società, alla fine di ogni giornata faceva un resoconto completo di fatti e incassi ai suoi referenti bresciani. Ieri, in fase di requisitoria, il pubblico ministero aveva avanzato a suo carico una richiesta di condanna a tre anni e otto mesi di carcere. (loren)