MANTOVA Tramite la Caritas aveva offerto loro una mano, ospitandoli a casa sua a fronte di un forte stato d’indigenza economica. I due aiutati però, rispettivamente padre e figlia, dopo essersi di fatto stabiliti nella sua abitazione ne avevano a poco a poco preso il pieno possesso, mostrandosi alla fine ingrati e insofferenti nei confronti del proprio benefattore. Così, a fronte delle ripetute richieste di liberare l’appartamento, gli ospiti-padroni avevano pure proceduto contro il legittimo proprietario, denunciandolo per stalking. Una vicenda del tutto paradossale quella cui suo malgrado si trova invischiato un 69enne di Sustinente, confluita addirittura in un provvedimento cautelare a carico del padrone di casa “sfrattato” per mano dei suoi stessi inquilini abusivi. Nello specifico tale misura, disposta dal gip il 21 maggio scorso, statuisce per il “molestatore” il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalle persone offese, con tanto altresì di applicazione del braccialetto elettronico. A fronte quindi di tre violazioni consecutive di tale disposizione giudiziaria, l’ultima giusto l’altro giorno – in quanto sorpreso dai carabinieri all’interno del cortile dove abitano i due soggetti – l’ uomo è stato quindi tratto in manette. Scortato infine ieri in tribunale per il processo con rito direttissimo nei suoi confronti il giudice Gilberto Casari – intravedendo qualcosa di anomalo da dover approfondire – ha quindi convalidato l’arresto ma non disponendo al contempo nessuna altra misura cautelare, in attesa del processo che si terrà a luglio.