Grana e Parmigiano, 2024 a tutto Dop

MANTOVA Un 2024 da record per Grana Padano e Parmigiano Reggiano. I numeri confermano la solidità delle due eccellenze Dop italiane, ma i consorzi guardano già oltreconfine, puntando sempre di più all’export. Se n’è parlato ieri al centro congressi Mamu durante il convegno Grana Padano e Parmigiano Reggiano: eccellenze a confronto, promosso da Confagricoltura Mantova con i Consorzi di tutela e Confcooperative Mantova. «Un momento di confronto prezioso – ha commentato Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova –. Siamo reduci da un periodo positivo e il futuro offre basi solide. La filiera funziona, dagli allevatori ai caseifici fino alla distribuzione, ma la vera sfida sarà il ricambio generazionale». Sulla stessa linea Fabio Perini, presidente di Confcooperative Mantova: «Il lavoro dei Consorzi è una ricchezza per noi allevatori. Tuttavia, restano criticità: la geopolitica e una Pac che ha fallito i suoi obiettivi». I dati presentati dal professor Alberto Bertellini (Iss Strozzi) parlano chiaro. Nel 2023 le cooperative mantovane hanno prodotto 1.195.454 forme di Grana Padano (22% del totale) e 362.490 di Parmigiano Reggiano (9%). Cresciuti anche i patrimoni netti: +63% per il Grana Padano (96,8 milioni) e +18,5% per il Parmigiano Reggiano (10,7 milioni). «Il sistema cooperativo remunera il latte in media il 18% in più – ha sottolineato Bertellini – e sa affrontare le sfide, come quella dell’indipendenza energetica». Se il mercato interno resta stabile intorno al 50%, si prevede un calo delle vendite domestiche a causa del calo demografico e della minore capacità di spesa degli italiani. Il futuro è l’export, nonostante l’incognita di possibili dazi statunitensi. «Il 2024 è stato straordinario – ha dichiarato Renato Zaghini, presidente del Consorzio Grana Padano –. Puntiamo a Germania, Sud Est Asiatico e Canada. Se arriveranno dazi dagli USA, li affronteremo con competenza e risorse». Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, ha concluso: «Il futuro è nel mercato internazionale. Vogliamo fare del Parmigiano Reggiano un’icona globale, come lo Champagne».