I bilanci dell’Aspef “salvati” dal covid

MANTOVA Gli anni neri della pandemia sono alle spalle, eppure gli strascichi di quel biennio di chiusure sono ancora vivi sui consuntivi dei bilanci. E proprio l’Aspef, l’azienda speciale del Comune, che aveva subito il grosso scossone finanziario nel tempo del dilagante covid, per gli effetti delle procedure anti-pandemia ha trovato la propria metaforica medicina. La commissione comunale bilancio che ha esaminato ieri le risultanze contabili del 2022 ha infatti appurato che i conti dell’azienda si sono messi in pareggio, senza necessità di ulteriori iniezioni di denaro da parte dell’ente, come avvenuto negli anni scorsi.
A fare quadrare i libri contabili sono intervenute soprattutto le massicce entrate delle Farmacie comunali, le quali hanno lavorato e incassato a pieno ritmo. Nell’arco dello scorso anno sono entarti qualcosa come 354mila euro di utili dalle strutture farmaceutiche dei quali ben 70mila per la gestione dei tamponi. Ciò che ha così permesso di limare ogni disavanzo.
Non solo. Anche la principale falla creatasi nell’economia generale della struttura aziendale durante il periodo pandemico si è andata progressivamente a turare impedendo ulteriori perdite. Nel caso, il danno era stato causato dall’aumento consistente dei costi per l’acquisto di materiale di sicurezza (sanificazioni, camici, guanti e mascherine), oltre che dallo svuotamento della disponibilità di letti nelle due Rsa “Luigi Bianchi” e “Isabella d’Este”.
Adesso sembra che la situazione stia andando a normalizzarsi, e l’indice di saturazione dei posti letto sia del 56% nella “Bianchi” e dell’83 percentuale nella “d’Este”. Qualora la tendenza dovesse consolidarsi, le difficoltà pregresse dei due anni di pandemia potranno dirsi finalmente superate, senza necessità di interventi extra dall’ente.