Il Broccante fa il pieno di banchi e di gente. Magri però gli affari

MANTOVA Il primo Broccante organizzato dal Papacqua nell’epoca post Coovid-19 è un concentrato di efficace organizzazione e discreta partecipazione. Alla fine in via Daino, zona Anconetta, e nel cortile di Mondosano è tornato il dedalo di colori di sempre, quello fatto di piccoli e grandi oggetti tutti accompagnati da una storia vissuta o ancora da vivere.
Le rigide regole imposte dal governo riguardo all’allestimento di manifestazioni di questo genere ha fatto “tremare” chi doveva occuparsi della gestione degli spazi, ma alla fine tutto è andato liscio. “Abbiamo affidato ad ogni espositore una sorta di vademecum da seguire affinché siano rispettate le disposizioni – ha detto Velleda Coazzoli -, dopo di che ci siamo affidati al buon senso di tutti. In effetti devo dire che le cose sono andate bene sotto questo punto di vista, ma anche sul piano dell’afflusso c’è stato un discreto movimento”.
Il ritorno del Broccante in zona Anconetta è una piacevole abitudine sia per gli abitanti della zona, sia anche per i partecipanti, alcuni dei quali hanno addirittura rinunciato al mercati cosiddetto ufficiale di piazza Virgiliana per presentarsi in via Daino. Un’amichevole concorrenza, quella tra i due brocantage agli estremi della città, che di fatto non ha scontentato nessuno anche se di fatto le due “piazze” hanno dovuto spartirsi le briciole.
“Di gente ne è passata, soprattutto al mattino, ma di affari se ne sono conclusi pochi. Tuttavia, qui all’Anconetta, ci si viene anche per l’atmosfera: meno ingessata rispetto al centro città e molto più londinese”. Un budello, una piccola piazzetta e un cortile: tutto qui il Portobello di Valletta Valsecchi, dove tra mille cianfrusaglie e mille prodotti artigianalmente fantasiosi ci si snoda piacevolmente prestando attenzione a non toccare nulla senza aver prima igienizzato le mani. Su ogni banco un dispenser, tutti rigorosamente con la mascherina e tutti distanziati di almeno due metri per non incorrere in spiacevoli sanzioni.
Dal magone recentemente abbattuto e fino alle porte del parcheggio dell’Anconetta, la via è tornata ad addobbarsi di banchi e banchetti, mentre qualche vuoto si registra nella piazzetta, dove prima della pandemia si stava quasi gomito a gomito. La ripartenza tutto sommato è stata decisamente positiva, perché del centinaio di partecipanti annunciati, in 88 hanno esposto la propria mercanzia fino al tardo pomeriggio sfidando la prima calura estiva.
“Fortunatamente la zona propone ampie zone d’ombra – afferma un giovane espositore – per cui nei momenti più critici c’è la possibilità di prendere fiato”. Il cortile interno del Papacqua è la zona in cui genio e fantasia si danno appuntamento tra creazioni artigianali e rivisitazioni del passato in chiave moderna: c’è da perderci la vista in questo mondo del tutto particolare, accattivante in ogni suo angolo e speciale per la sua unicità. Ci si trova davanti ai banchi, si scambiano due chiacchiere rigorosamente ad un metro di distanza e sotto gli ombreggiati spazi ci si ferma a pranzo o per un caffè. Il broccante non è solo commercio spiccio, il broccante è anche un momento di aggregazione, grazie alla spontaneità di chi vende e al mood di chi arriva, guarda e compra. A dire il vero, sentendo una manciata di espositori, di affari ne sono stati fatti pochi e forse per il momento la gente preferisce dosare le proprie risorse economiche senza per questo rinunciare a dare un’occhiata a qualche pezzo pregiato in mostra.