MANTOVA Un motore a metano da 13 litri per 410 CV di potenza e un’autonomia fino a 1.100 chilometri. Sono i numeri del veicolo verde, alimentato a metano liquefatto, che il Consorzio Latterie Virgilio ha presentato questa mattina a Mantova, nello stabilimento di viale della Favorita, e che rappresenta la prima cisterna esclusivamente dedicata per il trasporto “sostenibile” del latte.
Il mezzo, costruito da Scania e consegnato dalla concessionaria Rangoni & Affini, è in dotazione a Golinelli Trasporti e ogni giorno raccoglie il latte dalle cooperative aderenti al Virgilio, percorrendo quotidianamente oltre 300 chilometri. L’autotelaio è allestito con una cisterna orizzontale di capacità 20.000 litri a tre scomparti indipendenti.
Sul fronte della sostenibilità, il mezzo assicura una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 15% con l’utilizzo di metano di origine fossile, mentre con il biometano può garantire una riduzione fino al 90 per cento.
“Il Consorzio Latterie Virgilio crede nella sostenibilità e nell’economia circolare e lo sta dimostrando concretamente – ha commentato il presidente del Virgilio, Paolo Carra -. Siamo la prima cooperativa lattiero casearia in Italia che si è dotata di un automezzo alimentato a biometano e riteniamo che tale azione completi un percorso virtuoso che i consumatori ci chiedono e che stiamo declinando anche con i progetti europei Life Dop e Life Ttgg per definire modelli di riduzione delle emissioni nelle filiere del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano dalla stalla al caseificio”.
Il nuovo “Green Deal”, sollecitato su scala internazionale anche dalla presidente della Commissione europea Ursula van der Leyen, passa attraverso l’alleanza fra agricoltura, industria, energia e trasporti.
“Il progetto di Consorzio Latterie Virgilio sottolinea ancora una volta l’importanza di mettere in atto delle azioni concrete per accelerare il cambiamento verso un futuro maggiormente sostenibile – ha evidenziato Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania -. È il momento di agire tutti insieme, a livello di ecosistema, riducendo l’impatto che le nostre attività e i nostri prodotti hanno su clima ed ambiente. Il settore dei trasporti ha grandi responsabilità nei confronti delle generazioni future: noi di Scania siamo pronti a cogliere l’opportunità di guidare la transizione verso un sistema di trasporto sostenibile grazie all’offerta della più ampia gamma di veicoli a carburanti alternativi disponibile sul mercato. In questo, i veicoli a LNG rappresentano una soluzione estremamente interessante per il mercato italiano, soprattutto alla luce della riduzione di CO2, dell’autonomia garantita e delle prestazioni paragonabili a quelle offerte dai motori a diesel”.
Il settore dei trasporti sta attraversando una fase di estrema dinamicità, come sottolineato da Licia Balboni, presidente di Federmetano. “L’utilizzo del gas naturale, sia esso metano compresso (CNG), ancor di più metano liquefatto (LNG) e soprattutto biometano, è oggi la strada da percorrere per traguardare nel minor tempo possibile una mobilità a CO2 negativa – ha affermato -. Contiamo oggi circa 2.000 mezzi a metano liquefatto circolanti in Italia e ben 774 nuovi veicoli immatricolati tra gennaio e luglio 2019”.
A tali numeri si aggiungono quelli della rete nazionale LNG, “decuplicata dal 2015 a oggi con 54 distributori attivi e 36 in progetto – ha proseguito la presidente Balboni -. Tra le regioni più virtuose c’è proprio la Lombardia, con il maggior numero di punti vendita presenti in Italia: 10 già aperti al pubblico e cinque in fase di progetto”.
Il progetto Life Dop. La visione di crescita sostenibile non è nuova per il Consorzio Virgilio, ha ricordato il vicepresidente Giorgio Cecchin. Il Virgilio è capofila infatti del progetto Life Dop, iniziato nel 2016 e finalizzato a ridurre le emissioni nel percorso di produzione dei due grandi formaggi Dop del territorio: Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che l’ente consortile guidato da Carra commercializza in misura di 530mila forme annue, delle quali quasi il 50% venduto all’estero e grazie alle quali ottiene ricavi per 233 milioni di euro su un consuntivo 2018 di 315 milioni.
Finanziato dall’Unione europea, il progetto ha il sostegno scientifico dell’Università di Milano e terminerà nel 2021. “Stiamo avendo risultati molto incoraggianti, che hanno permesso al gruppo di ricerca di impostare tre azioni chiave nell’ottica della sostenibilità – hanno anticipato gli agronomi Stefano Garimberti e Sebastiano Buffa -. Parliamo innanzitutto di una gestione innovativa del refluo zootecnico attraverso la filiera del biogas e all’utilizzo virtuoso del digestato in uscita, della gestione ottimizzata dei nutrienti per l’azzeramento della fertilizzazione minerale e di un management di stalla finalizzato ad aumentare l’efficienza della produzione di latte alla stalla. La somma di questi contributi permetterebbe di ridurre fino al 20% l’impronta di carbonio su ogni chilogrammo di latte prodotto e comunque in misura non inferiore al 10 per cento”.
I progetti Life Ttgg e “Benessere animale”. Contemporaneamente, il Consorzio Virgilio sta studiando strumenti efficaci nella riduzione dei consumi energetici in caseificio (progetto Life Ttgg) e per migliorare il benessere animale. “Partiamo da una situazione di animal welfare piuttosto diffusa – ha spiegato Fausto Marchetti, direttore dello stabilimento del Consorzio Virgilio – ma vogliamo migliorare ulteriormente, coinvolgendo tutte le stalle che conferiscono il latte alle cooperative nostre socie”.
Una filiera sempre più virtuosa, in grado di rispondere alle richieste di un consumatore molto attento all’ambiente e che vede con favore le politiche comunitarie mirate appunto a migliorare la sostenibilità.
Il mercato lattiero caseario. Ad aiutare la rivoluzione verde nella filiera del latte si inserisce anche una congiuntura favorevole dei mercati internazionali, illustrata nel corso della mattinata da Angelo Rossi, fondatore di Clal.it. “Tra gennaio e luglio di quest’anno le produzioni mondiali di latte sono state inferiori di quasi 820mila tonnellate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – ha spiegato -. A livello globale mancano quasi 4 milioni di tonnellate al sistema dairy e questo sta mantenendo i prezzi del latte elevati, anche se basta poco per farli aumentare o diminuire”.
Le esportazioni rimangono la via privilegiata per l’Unione europea e per l’Italia in particolare, trascinata da una produzione caratterizzata da grandi formaggi e da prodotti di qualità, riconosciuti per l’appeal del Made in Italy. “Fra il 2006 e il 2018 le esportazioni Ue di formaggio sono raddoppiate, crescendo dell’8,5% nei primi sette mesi del 2019 su base tendenziale – ha concluso -. Possiamo migliorare ancora, magari con una strategia comune a livello europeo”.