MANTOVA Il centrosinistra lancia ufficialmente la macchina della campagna elettorale dal palco dell’Unità di Campo Canoa. Giovedì sera, durante l’incontro «Il lavoro fatto e gli impegni per la città dei prossimi anni», la compagine al governo di Mantova ha tracciato un bilancio e rilanciato la propria visione, unita sotto il segno della coesione. «Abbiamo dimostrato che stare insieme è vincente» – ha sottolineato il sindaco Mattia Palazzi – ricordando come la coalizione abbia aumentato i consensi «perché i cittadini si sono fidati di persone, prima ancora che di partiti». Tra i punti chiave, la trasformazione urbana e sociale della città: Valdaro, i nidi gratis, la crescita della popolazione under 36. Ma anche l’ambizione futura: un nuovo welfare «in cui anche le imprese partecipino al benessere della comunità». Per Matteo Campisi, segretario cittadino del Pd, è il frutto di una «straordinaria coesione» e di «una lungimiranza politica che ha saputo intercettare risorse extra bilancio». Jacopo Rebecchi (Lista Gialla): «Abbiamo saputo accogliere, coinvolgere, appassionare giovani e meno giovani alla vita politica locale». Assunta Putignano (Azione): «La politica è pianificazione, ascolto, visione europea». Angelica Paroli (AVS) ha rilanciato: «Giustizia ambientale e sociale sono inscindibili», chiedendo attenzione al verde, al reinserimento dei detenuti e alla toponomastica femminile. Fabio Madella (IV): «Anche la sicurezza non è solo tema della destra. Noi l’abbiamo affrontata con serietà». Chiaro l’orizzonte politico tracciato dal primo cittadino: «Per me è tramontato il terzo mandato – ha precisato –. Dobbiamo continuare a ragionare dei problemi nuovi della città, senza considerare che ruolo avrò: assessore, consigliere comunale, preside, casellante dell’autobrennero (ironicamente, ndr)». Un intervento che superava la contrapposizione destra/sinistra e si posizionava piuttosto nel confronto tra governo locale e governo centrale. «Stare al centro – ha concluso – parlare al cittadino, dei suoi bisogni per i prossimi 15 anni, e lavorare per quello. Il consenso si perde, ma la fiducia si mantiene. Iniziamo a luglio di riunirci e pensare al programma. Il mio compito sarà aiutare a costruire un percorso e farlo per guardare avanti, partendo da un lavoro condiviso».