MANTOVA Una volta passi. Due pure. Ma tre, quattro, cinque… L’auto (e la sua targa) vengono attenzionate. Si tratta di un veicolo autorizzato a passare sotto le telecamere che sorvegliano le Ztl cittadine, in quanto posto in relazione a un pass per disabili rilasciato a una signora ultranovantenne, pertanto non sanzionabile in automatico per accesso abusivo laddove il traffico sia limitato ai soli residenti o esercenti di attività. Sennonché proprio le modalità di quegli accessi hanno insospettito il comando dei Vigili di viale Fiume.
Come può passare ripetutamente sotto le telecamere alle 3 o 4 di notte una novantenne per diversi giorni, specie nei week end? E da qui scatta l’istruttoria che finisce per sgamare il “nipotino”, che evidentemente sfrutta il pass di sua nonna per spostamenti proprî e non autorizzati. Le sanzioni (salate) arriveranno in conseguenza, ovviamente.
L’uso-abuso di pass per soggetti invalidi sta diventando un problema al quale la Polizia locale intende porre un freno. Il tutto pur nella consapevolezza che non sia facile scoraggiare i molti automobilisti che sfruttano la dovuta agevolazione ai soggetti disabili per fini improprî. Come spiegano dal Comando di viale Fiume, il “pass invalidi” viene concesso ai titolari dell’invalidità, non al veicolo. L’invalido ha infatti la possibilità di comunicare, in relazione alla concessione dovutagli, sino a 3 targhe di veicoli con i quali egli intende spostarsi in città, anche oltre i varchi delle Ztl sorvegliati da telecamere. Nondimeno, quel passaggio non è sanzionabile solo a condizione che anche l’invalido sia a bordo del veicolo. Il personale di servizio alla Locale non può stazionare nei varchi per verificare se tutti i veicoli con pass invalido abbiano o meno a bordo il titolare del pass, ossia l’invalido stesso. Le telecamere, dal canto loro, leggono solo le targhe, e se esse corrispondono a quelle segnalate dall’invalido il problema non si pone.
Ma sino a un certo punto, spiegano alla Locale: il via-vai di veicoli autorizzati in modalità e tempi sospetti sta diventando un problema, e a muovere i primi sospetti sono stati proprio gli accessi in ore improponibili, come appunto quelli della 90enne di primissima mattina. A quel punto, scatta l’indagine. E le multe.