La bella piazza rinnovata per mostrare spazzature e panche per gli sbandati

MANTOVA – L’amministrazione, quando erano iniziati ilavori di restyling di piazza 80° Fanteria aveva promesso una “piazza parigina”, intendendo dire che l’architetto  Alessandro Fanti vi avrebbe messo mano per restituire dignità di centro storico a quel cerchio di asfalto inserito fra i primi condomìni realizzati in città. Dignità, nelle intenzioni del sindaco  Mattia Palazzi e dell’assessore ai lavori pubblici  Nicola Martinelli avrebbe significato spazi verdi, zone di ristoro, illuminazione e sicurezza. Costasse pure il sacrificio di qualche posto auto. In più una bella riorganizzazione degli spazi con materiali di pregio e abbattimento delle barriere architettoniche.
I buoni propositi tuttavia non collimano con la valutazione che, pur in corso d’opera, ne dànno i residenti, alcuni dei quali pronti a scendere in campo con una sorta di comitato spontaneo di base.
Ma cosa lamentano i “cobas di piazza 80°”? In buona sostanza, l’apprezzamento per l’intenzione di restituire dignità di centro storico a un luogo troppo a lungo trascurato dalle amministrazioni viene a diluirsi nel profluvio delle rimostranze che partono intanto dalla drastica riduzione dei posti auto a servizio per lo più dei residenti, trattandosi di una Ztl a servizio di condomìni per lo più non dotati di garage. La risistemazione della piazza ha ridotto di quasi un terzo la disponibilità di stalli, scesi infatti da 32 a 21.
E non solo i posti auto. Il nuovo look non prevede infatti la posa dei tanto richiesti citybin per le spazzature, che le numerose famiglie del circondario sono costrette a depositare ancora sui marciapiedi presso Galleria Mortara, creando uno spettacolo a dir poco indecoroso. A loro infatti non è data la possibilità di potere utilizzare né i punti di raccolta di via Grazioli né di via Nievo.
Timori di imbruttire la nuova bella piazza? Di certo, precisano, non avrebbero creato maggiore incomodo visivo delle cassette di plastica grigia per le centraline delle utenze.
Da ultimo, la piazza-giardino arricchita di panchine. Il timore in tal caso è che questi arredi urbani finiscano per dare luogo ai soliti stazionamenti molesti dei “balordi” che da anni e anni sono la croce dei residenti della piazza (ma anche della contigua piazza Cavallotti. Le telecamere sono servite un po’ a limitare la frequenza di baby gang, ma con queste panchine, si teme, potrebbero tornare.