MANTOVA “La storia si ripete” è il titolo dell’incontro organizzato dalla Questura in collaborazione il Comune, tenutosi al Conservatorio “Campiani”. A ripetersi, anche dopo la Giornata internazionale della donna, è , appunto l’esigenza di trattare episodi di discriminazione, questa volta dipanati in varie epoche storiche. Ma con chiari rimandi all’attualità. Anche se oggi gli strumenti che la legge e le forze dell’ordine offrono per proteggere le vittime sono numerosi e ben più definiti rispetto al passato, come sottolineato dal questore Giannina Roatta. Stesso impegno, finalizzato a far funzionare la rete contro la violenza di genere, è espresso dall’amministrazione locale, come ha aggiunto l’assessora comunale Chiara Sortino. Anche se fondamentale resta la formazione culturale dei cittadini, dalla più tenera età. Dopo i saluti del presidente del Conservatorio Giordano Fermi – che ha posto in luce due talenti cresciuti nella scuola mantovana quali Eleonora Buratto e Mariam Battistelli – la narrazione di cinque storie di discriminazione, affidata ai racconti del giornalista Stefano Scansani, alle letture dell’attrice e regista Francesca Campogalliani, alla musica e al canto – toccanti – degli allievi del “Campiani” Kevin Frasson (arpa), Tommaso Consoli (chitarra), e Giulia Prandelli (canto). Partendo dalla tragica sorte di Agnese Visconti, giovane moglie di Francesco I Gonzaga, che si innamorò di un altro uomo e fu per questo condannata alla decapitazione. Per questo e per un ben più valido motivo: il potere milanese era nel frattempo passato a un altro Visconti e il sovrano mantovano non vedeva più alcuna utilità politica nella sfortunata consorte. Il matrimonio tra Vincenzo I Gonzaga e l’adolescente Margherita Farnese, di Parma, fu pacificatore, nel senso che avrebbe dovuto sedare le guerre tra i due territori. Ma non avendo ella partorito prole, fu rispedita presso la famiglia di origine, dopo aver subito umiliazioni abitudinarie per l’epoca, e poi chiusa in convento. In modo da annullarne in qualche modo l’esistenza. La moglie di Francesco IV Gonzaga, Margherita di Savoia, venne invece rimandata in Piemonte dopo essere rimasta vedova, non avendo pertanto alcuna valenza sociale. Ma in ostaggio a Mantova rimase sua figlia. Che non incontrò mai più la madre. Poi, nel 1600, le vicende di streghe, certo: come quella di Giuditta Franchetta, ebrea, che sconsigliò a una religiosa di convertirsi al cattolicesimo. E fu posta sul rogo. Alla presenza dei duchi, compresi i parenti arrivati apposta da via. Ultimo esempio, preso dai componimenti d’autore, la “Canzone di Marinella”, diventata poesia nel brano di Fabrizio De Andrè, ma ispirata a un episodio di cronaca nera. Nel quale, ancora una volta, a rimetterci, per diversità, disobbedienza o ricerca della libertà, fu una donna. (ilperf)