MANTOVA Con un appello a ricucire il legame tra cittadini e politica, Forza Italia ha aperto ufficialmente la campagna elettorale in vista delle amministrative 2026. Ieri mattina, nella sede del Parco del Mincio, è stato presentato il progetto “100 idee per Mantova”, piattaforma partecipativa online raggiungibile su www.100ideepermantova.it, pensata per raccogliere proposte e bisogni direttamente dai mantovani. «A Mantova vota un cittadino su due – ha esordito Pierluigi Baschieri, coordinatore cittadino di Forza Italia –. Nel 2000 alle amministrative si recarono alle urne 32mila elettori, nel 2015 furono 20mila, nel 2020 appena 23mila. Alle ultime europee ha votato solo il 49% dei mantovani». Da qui l’obiettivo: «Recuperare il voto dei moderati e dei giovani, i più distanti dalla politica. “100 idee per Mantova” è una piattaforma semplice e aperta a tutti, per ridurre la distanza tra politica e cittadini. Vogliamo raccogliere idee e sogni da condividere con i nostri alleati di centrodestra e consegnarli al futuro candidato sindaco». Non solo web: «Andremo anche nelle piazze con i gazebo. Chi vorrà potrà inviare la propria idea in forma anonima. Le proposte saranno pubblicate sul sito in modo trasparente. Forza Italia vuole ascoltare tutti, non solo chi la pensa come noi». Il segretario provinciale Michele Falcone ha richiamato la sfida della partecipazione: «Il partito dell’astensione è il primo in Italia. Bisogna tornare a parlare con la gente, uscire dalle stanze e rimettere al centro la concretezza». Sulla scelta del candidato condiviso ha aggiunto: «Nel centrodestra si parte dai programmi, poi si sceglie la persona. Abbiamo nomi in mente, ma non vogliamo creare un “papa per far riuscire un cardinale”. Prima viene il progetto, poi il candidato. Le segreterie di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati lavorano insieme da prima dell’estate: qualche nome inizierà a circolare a breve». Il tema della sicurezza è stato approfondito da Maria Elena Invernizzi, coordinatore provinciale di Azzurro Donna: «Immaginate una donna sola alle 23 che attraversa i giardini Nuvolari: la percezione del pericolo è immediata. Non dico che Mantova sia il capoluogo meno sicuro della Lombardia, ma il problema esiste e non va negato». Ha portato il punto di vista amministrativo Enrico Lungarotti, consigliere provinciale: «Mi capita spesso di interfacciarmi con il Comune per risolvere problemi concreti, ma troppo spesso si assiste al rimpallo delle responsabilità. Serve più collaborazione e meno scaricabarile. “100 idee per Mantova” può essere un modello virtuoso, perché parte dall’ascolto e dal confronto con i cittadini». Presenti al tavolo anche Giovanni Masini, responsabile giovani FI del capoluogo – «Dobbiamo combattere la disaffezione alla politica, all’astensionismo e alla vita di partito, negli adulti come nei giovani» – e Ildegarda Tarocco, vicesegretario cittadino. Nel confronto con la stampa, Falcone ha osservato: «Sarebbe naturale che il centrosinistra uscente presentasse per primo il proprio candidato». E, a proposito della frase del sindaco Palazzi di voler correre «come se fosse lui il candidato sindaco», ha commentato: «Ci sarà del disordine nel centrosinistra. Nulla gli vieta di ricandidarsi come consigliere, ma è come essere stato amministratore delegato… e poi fare il portinaio». Invernizzi ha concluso: «È un’ammissione di debolezza: significherebbe dare al nuovo sindaco il ruolo di prestanome o di avatar».







































