Malata di cancro perde il posto: per lei non ci sono altri ruoli

MANTOVA «Sono malata oncologica dal 2020. Facevo l’autista di autobus ma con la mia patologia e l’intervento che ho subito non posso più guidare gli autobus. Ho fatto domanda di pensione per inabilità specifica alla mansione e Apam mi ha obbligato a farmi dare da Verona la non idoneità permanente per richiedere tale pensione. Il fatto è che avendo ricevuto la non idoneità definitiva il 27 giugno 2022, Apam ha pensato bene che dal 1° agosto 2022 sarò licenziata, senza avere nessun riscontro riguardo alla pensione. Io vivo sola, in casa di mia figlia, alla quale comunque ogni mese devo partecipare alle spese domestiche e se resto senza reddito sarò comunque un peso».
Questo il testo che Alessandra, autista Apam ha diramato per fare conoscere il dramma che sta vivendo nella malattia, nel lavoro e nella famiglia. Il suo quadro clinico le dà diritto a una pensione di invalidità, ma si tratta di poche centinaia di euro.
Non c’è un altro posto in azienda per lei? Della vicenda si è occupato il capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune Luca de Marchi, che a sua volta ha interpellato l’Apam. Ma qui scattano problemi complessi di natura legislativa.
La stessa azienda, dal canto suo, rimarca i problemi di natura burocratica. Con una invalidità di un certo tipo, spiegano dall’Apam, il soggetto in questione viene accompagnato allo scivolo pensionistico. «A noi spiace molto, ma l’inabilità permanente non è una situazione unica. Ne abbiamo 16 in queste condizione».