Mantova-Cremona: ancora 6 mesi per decidere se farla

Ultimatum Stradivaria

fontana

MANTOVA È proseguito il lavoro di confronto coi territori per la realizzazione della Mantova-Cremona. Ieri a Palazzo Pirelli, presieduto dal governatore Lombardia Attilio Fontana, si è infatti riunito il tavolo sulle Infrastrutture per le due province, cui hanno partecipato anche e gli assessori regionali Claudia Maria Terzi (infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile), Davide Caparini (bilancio, finanza e semplificazione) e Alessandro Mattinzoli (sviluppo economico). Erano presenti, fra gli altri, i sindaci di Mantova, Mattia Palazzi e di Cremona, Cremona, Gianluca Galimberti, oltre ai presidenti delle due province Beniamino Morselli e Davide Viola, con altre rappresentanze istituzionali.
Di fatto, quello dato da Fontana parrebbe un terimus post quem non, quasi un ultimatum. Il governatore ha infatti dato il via libera finanziario, condizionato alla sostenibilità dell’opera, sulla quale a luglio si esprimerà Stradivaria, stazione appaltante dell’infrastruttura autostradale. «Abbiamo iniziato il percorso per realizzare l’opera – ha spiegato il governatore – e dato il via libera dal punto di vista finanziario. È stato anche condiviso un cronoprogramma nel quale sono dettagliati tutti i passaggi. Rimangono alcuni piccoli nodi di carattere amministrativo-giuridico da chiarire e poi si potrà partire. A luglio ci ritroveremo per darci le risposte che mancano e capire come proseguire. Dopodiché si bandirà la gara che, penso, potrà essere assegnata in un anno; poi si potrà partire con i cantieri». Dal canto suo l’assessore Terzi ha dato disponibilità del Pirellone a intervenire con contributo economico maggiore del previsto: «Abbiamo ribadito la disponibilità della Regione – ha aggiunto l’assessore – a intervenire con un contributo pubblico anche maggiore rispetto a quello originariamente previsto. Abbiamo stabilito di riconvocare le istituzioni territoriali a luglio: in questo lasso di tempo, la società concessionaria Stradivaria, unitamente a Infrastrutture Lombarde, dovrà approfondire alcune questioni tecniche e giuridiche di non poco conto. Per esempio, c’è il tema del tratto che doveva essere realizzato col Tibre, e che attualmente non è ricompreso nell’autostrada. Sarà necessario qualche mese di approfondimento, dopodiché si potranno mettere nero su bianco le tempistiche, chi fa cosa e con quali risorse». Quanto alle opere “alternative” all’autostrada, da finanziarsi eventualmente con i soldi dell’autostrada, laddove non si facesse, la Terzi è stata rassicurante: «Da parte nostra confermiamo l’interesse della Regione per un’opera che i territori giudicano fondamentale. La concessione vale circa 1 miliardo e la Regione aveva già messo a bilancio oltre 100 milioni, con la possibilità di andare a coprire la quota di finanziamento mancante, ipotizzata in 400 milioni. Stradivaria e Infrastrutture Lombarde, nelle prossime settimane, dovranno concentrarsi sul piano economico finanziario, che deve essere sostenibile, consentendo di definire quale sarà il costo dell’infrastruttura e quanto dovrà reperire la parte pubblica rispetto al privato».