Mantova-Cremona: due anni senza treni, pendolari beffati

MANTOVA «Sconcerta l’idea che per realizzare i lavori per il primo lotto da Mantova a Bozzolo, soli 25 chilometri, si dovrà interrompere la circolazione dei treni e sostituirli con autobus per due anni». A lanciar l’allarme circa lo scenario futuro per il raddoppio ferroviario della Mantova-Cremona “Europa Verde”. «Europa Verde – spiegano Norina Daffini e Dario Balotta – è favorevole al potenziamento e ammodernamento della linea ferroviaria, così come auspichiamo da tempo, in modo che si possa ridurre il traffico su gomma e passare ad un migliore servizio su ferro sia per le persone che per le merci. Non ci convincono di questo progetto “in variante” dal tracciato tradizionale i tempi e i costi di realizzazione dell’opera. Ci sembrano entrambi eccessivi e quindi, pur essendo favorevoli al miglioramento della linea chiediamo una revisione del progetto finalizzato ad abbreviare i tempi e costi di realizzazione e i conseguenti disagi alle persone e alle merci. Il raddoppio che dovrebbe servire per ridurre i disagi per i pendolari invece ne provocherà di maggiori. Una beffa per chi chiede un rapido miglioramento del viaggio per lavoro o studio e del trasporto merci. Sorprende che Rri (gruppo Fs) non sia riuscita a progettare in affiancamento alla attuale linea il nuovo binario dato che la tratta non è in un’area densamente popolata. Risulta inoltre che una volta ultimati i lavori di questa tratta si avvieranno quelli sulla tratta Bozzolo-Piadena (9 km) e che in questo caso la linea verrà interrotta per un anno e 10 mesi. “La prima fase prevede il raddoppio della tratta Piadena – Mantova per un’estensione complessiva di circa 34 km caratterizzato dalla realizzazione di una nuova sede a doppio binario in variante tra Piadena e Bozzolo”, si legge in una nota delle Fs. Ciò comporta oltre che l’interruzione della tratta, tempi lunghi dei lavori e costi elevati dell’investimento. Inoltre, visto che la causa principale dei ritardi è la presenza di 16 passaggi a livello c’è da chiedersi perché non si è pensato solo alla loro eliminazione con sottopassi o sovrappassi e a un potenziamento dei binari. Ci chiediamo a cosa servirà il raddoppio che consentirà il transito di 220 treni al giorno se attualmente ne circolano 54 (28 passeggeri e 26 merci), quando la linea a semplice binario ne può gestire oltre 80? Bisogna evitare che il raddoppio ferroviario diventa un costoso autogol, sarebbe meglio che il commissario straordinario dell’opera rivedesse il progetto di Rfi.