Medico del Poma a processo per visite private: la sentenza slitta al 2020

MANTOVA – Istruttoria carente soprattutto nello stabilire l’ammontare delle indennità; per questo motivo ieri anziché la discussione del processo che vede un medico che era in servizio al Carlo Poma imputato di truffa ai danni dell’Asst, c’è stato un ulteriore rinvio per sentire come testimone una dirigente dell’ufficio amministrativo dell’Azienda. È il caso che vede coinvolto il dottor  Dante Guidetti, 63 anni, ex dirigente di primo livello nell’unità operativa di Chirurgia vascolare dell’ospedale Carlo Poma di Mantova. Secondo la procura, il medico, attualmente in pensione, che era autorizzato a svolgere l’attività professionale in regime di intramoenia negli ambulatori del Poma, al centro Smao di Castiglione delle Stiviere e al Mediogroup di Suzzara, avrebbe invece esercitato in altri poliambulatori e studi medici non autorizzati, facendo visite private a pazienti, pur essendo vietate dal rapporto di esclusività. In questo modo avrebbe incassato indennità non dovute per oltre 126mila euro in un periodo di 4 anni che va dal 2012 al 2016. Nel corso della fase dibattimentale del processo, che vede l’Azienda socio sanitaria territoriale (ex Asl) parte civile con l’avvocato Corrado Pavarini, i testimoni citati dalla procura sentiti nelle varie udienze hanno in linea di massima confermato le accuse mosse al professionista, dopo le in certezze mostrate in aula dai finanzieri che avevano condotto le indagini. Ieri però, quando era ormai il momento di chiudere la fase dibattimentale e passare alla discussione alla sentenza, sono emersi ulteriori dubbi soprattutto riguardo alla somma complessiva contestata al medico. La cifra infatti necessita di un calcolo il più possibile preciso, considerando anche che la stima che risulta agli atti del processo è stata fatta sul contratto firmato dal medico con l’azienda nel 1991, quando ancora non esisteva l’euro. Per questo motivo il giudice Chiara Comunale ha disposto un’ulteriore udienza per il prossimo 14 febbraio, quando sarà sentita come testimone una dirigente dell’ufficio amministrativo dell’Asst che dovrebbe fornire i chiarimenti necessari su questo aspetto, dopodiché si dovrebbe passare alla discussione e alla sentenza del processo.  (cad)