MANTOVA Uno dei casi più dolorosi affrontati dal tribunale di Mantova e ricordato ieri nella relazione del presienetd ella Corte d’Appello di Brescia, è quello della morte del maresciallo maggiore dell’Arma dei Carabinieri di Mantova Pietro Taurino, deceduto all’età di 50 anni undici giorni dopo aver ricevuto la somministrazione vaccinale anti covid con siero AstraZeneca. Dall’inchiesta condotta dal procuratore capo Manuela Fasolato e dal sostituto Giulio Tamburini era emerso un’effettiva correlazione tra l’insorgere dei trombi a livello cerebrale, riscontrati in sede di esami autoptico, e l’assunzione del vaccino. Ma in merito al fascicolo aperto verso ignoti, circa la fattispecie di reato di omicidio colposo, i magistrati inquirenti erano stati ugualmente costretti ad avanzare al gip una richiesta di non luogo a procedere con relativa restituzione altresì degli atti per ulteriori accertamenti probatori non però a fini penali ma eventualmente in ambito di responsabilità civile; questo infatti, a fronte dell’entrata in vigore, il 1° aprile scorso, del decreto legge 44/2021 che, tra le disposizioni in materia di contenimento della pandemia da coronavirus annovera una norma, nello specifico l’articolo 3, che in funzione di “scudo” disciplina la «responsabilità penale da somministrazione anti Sars-CoV-2».