MANTOVA L’assessore alla viabilità Iacopo Rebecchi ha annunciato che non solo le aree centrali, ma tutta Mantova sarà presto sottoposta al limite di velocità dei 30 chilometri orari; anche quelle arterie dove attualmente vige il regime di legge dei centri abitati dei 50 all’ora.
E non appena dato l’annuncio, il Sole 24 Ore ha stilato la classifica delle città “lumaca”, se così possa dirsi, che già da tempo hanno stretto sulle limitazioni – fra cui, clamoroso, il caso di Milano. E Mantova, neanche dirlo, entra di diritto nella top ten delle città con traffico al rallentatore, in ragione della filosofia “green” sviluppata dall’amministrazione e sempre più rivolta alla mobilità sostenibile.
Dalla classifica nazionale si evince che ormai sono 2.700 i chilometri di strade urbane italiane vincolate al super-limite, e Mantova – ma è ragionevole credere che la classifica sia antecedente all’annuncio di Rebecchi – già ne conta 3,7, che comunque rappresentano un dato significativo, se si considera che nel calcolo la città vanta 72 metri lineari ai 30 all’ora ogni 100 abitanti, su un potenziale di 65 auto, sempre ogni 100 abitanti.
Una necessità da attribuirsi a ragioni di sicurezza e a una forte incidentalità delle strade cittadine? Non si direbbe: da uesto punto di vista, anzi, Mantova risulta fra le città che, sul parametro tipo dei 100 abitanti, vanta uno dei dati più confortanti su scala nazionale, dato che fra morti e feriti sulla strada il coefficiente risulta essere dello 0,058%. Comunque troppi, ritengono in via Roma, che comunque non mettono in conto due fattori, a detta di Pier Luigi Baschieri, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale: «Pensare di estendere il limite di velocità dei 30 a tutta la città, come prevede il Pums, è delirante, a meno che non si voglia congestionare ulteriormente il traffico nelle arterie viarie principali. Forza Italia, è stata la prima a introdurre il tetto dei 30 km/h in centro, ma rimane dell’idea che il limite dei 50 debba rimanere in tutte le strade principali di attraversamento e collegamento onde evitare una “babele”».