Nei messaggini i fornitori compiacenti di alcol e tabacchi

Rete di minorenni con le segnalazioni dei negozi per l’acquisto di alcol e sigarette

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MANTOVA Una fitta rete di messaggi e contatti tra ragazzini e ragazzine per organizzarsi e scambiarsi informazioni sui pubblici esercizi e sulle tabaccherie che, senza farsi troppi scrupoli, vendono alcolici e sigarette ai minorenni. Una rete informativa sulla quale sta facendo luce la questura di Mantova dopo le segnalazioni giunte da alcune famiglie. E nella rete della questura un esercizio pubblico è già finito: è il bar ristorante Time Out di piazza San Francesco, chiuso dal questore  Paolo Sartori per due settimane con tanto di sanzione e denuncia al titolare, di nazionalità cinese.
L’operazione, svolta dalla polizia amministrativa e dalla Volante della questura, è partita nei giorni subito successivi in Capodanno. In quell’occasione infatti alcuni ragazzini si erano sentiti male, a causa dell’alcol, fino a finire in ospedale. Da lì alcune famiglie si erano rivolte agli agenti per segnalare le abitudini alcoliche di parecchi giovani che, evidentemente, nonostante la tenera età, non si disdegnano di fare uso di alcolici e, probabilmente, anche di sostanze stupefacenti.
Sta di fatto che i poliziotti hanno prima avuto un colloquio con un giovane che ha segnalato i nomi di altri coetanei, i quali a loro volta ne hanno segnalati altri. Per ora gli agenti si sono fermati a una quindicina di giovanissimi interrogati alla presenza dei genitori. Ne è emerso appunto un quadro che il questore Sartori non esita a definire “preoccupante”: una fitta rete di messaggi e contatti tra giovani e giovanissimi, con tanto di segnalazione dei locali e delle tabaccherie che, compiacenti, vendono alcolici e tabacchi ai minorenni.
Dalle indagini per ora è emerso anche il nome di un locale gestito da cittadini di nazionalità cinese. Si tratta del risto-cafè Time Out di piazza San Francesco. Proprio lì gli agenti della polizia amministrativa e della Volante sabato scorso hanno eseguito un blitz, con i poliziotti dell’amministrativa in borghese. Dentro al locale sono stati trovati giovanissimi alle prese con una caraffa di “angelo azzurro”, un cocktail ad alta gradazione alcolica contenente vodka, tequila e altre sostanze. Il locale è stato chiuso per due settimane. Nei confronti del titolare è stata emessa una sazione da 330 euro e una denuncia per somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni.
«Siamo intenzionati a proseguire questo filone di accertamenti – spiega il questore – perché emerge una situazione inquietante e pericolosa, oltre che per i giovani, anche per l’ordine pubblico. Negozianti che non si fanno scrupoli a vendere tabacchi e vere e proprie bombe alcoliche a ragazzini. La polizia di stato interviene per stroncare questo fenomeno, ma servono anche azioni di prevenzione da parte di altri enti». La prossima settimana in prefettura si terrà il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico proprio sul tema alcol e minorenni.