Nuova Aspef e nuovi stipendi… al rialzo!

MANTOVA Lo avevano chiamato “il miracolo Ascari” quel risanamento dei conti del- l’Aspef, l’azienda speciale del Comune deputata ai servizi delle persone e delle famiglie, compresa la gestione delle due case di riposo “Bianchi” e “d’Este”. Il lavoro di cucitura degli ultimi bilanci lo si era attribuito alla compianta direttrice generale Eugenia Ascari, scomparsa lo scorso novembre. Ma il primo effetto di quel “miracolo” viene ora tradotto nel cambio dello statuto aziendale che in parte ridimensiona i corrispettivi delle cariche; specie quella del presidente, la cui indennità di carica passa da un terzo alla metà di quella del sindaco. Tradotto in soldoni, se al sindaco di Mantova toccano circa 9mila euro mensili, al presidente Filippo Genovesi, grazie a questo nuovo statuto, ne arriveranno 4.500.
Apparente passo indietro invece per gli emolumenti dei consiglieri d’amministrazione, cui spetterà un’indennità non superiore al 30% (sinora era del 40%) di quella del presidente. Riduzione apparente, dicevamo, visto che l’assegno di competenza verrà adesso parametrato su quello del presidente notevolmente accresciuto, e pertanto percepiranno anche loro un’indennità ben superiore.
Come si giustificano questi aumenti per un’azienda appena uscita da uno stato di affanno causato principalmente dai costi aumentati in seguito agli effetti della pandemia, mentre le entrate si sono viste al contrario molto ridotte per lo svuotamento dei posti letto nelle due Rsa?
Un’accesa commissione statuto sovrintesa dall’assessore ai servizi sociali Andrea Caprini ha motivato che il cambio dello statuto si è reso necessario per adeguare l’azienda alle novità normative intervenute. Cambio che comporterà peraltro l’introduzione di due nuove figure: intanto, quella del direttore generale (ex direttore), cui competerà la responsabilità gestionale del- l’azienda e provvederà alle spese di funzionamento e gestione con un’autonomia finanziaria molto ampia, per un importo massimo per singola spesa di 10mila euro, e per un importo complessivo massimo di 50mila euro ogni mese. La seconda nuova figura introdotta per statuto sarà quella del direttore sanitario.
Vien da sé che le novità introdotte hanno incontrato sin dalla seduta in commissione le contrarietà di parte delle opposizioni, che specialmente sulla “partita Aspef” hanno un conto aperto con l’amministrazione di via Roma datato già al 2020, quando si sono viste escluse dalla “presenza di garanzia” nel Cda, tutto targato maggioranza, e che in questo giro le ha viste invece totalmente escluse. Guerriglia che proseguirà in consiglio.