MANTOVA – È ancora alle battute iniziali l’indagine che vede indagati, tra gli altri, il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer, ex sindaco di Monzambano, e la direttrice dell’ente Cinzia De Simone. Carabinieri, guardia di finanza e Procura infatti stanno prendendo in esame tutti i documenti che nella giornata di martedì sono stati sequestrati dalla sede del Parco del Mincio, in piazza Porta Giulia, da due distinti studi di commercialisti e da una concessionaria di automobili. Le indagini sono partite circa 4 mesi fa a seguito di una segnalazione ben circostanziata giunta agli inquirenti.
Per il momento non risulta che le forze dell’ordine abbiano eseguito ulteriori accessi né alla sede del Parco, né nei due studi di commercialisti né nella concessionaria.
Gli inquirenti infatti stanno ora iniziando a prendere in esame tutta la documentazione posta sotto sequestro.
Le ipotesi di reato sono abuso d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, utilizzo di denaro pubblico in relazione alla gestione dell’ente Parco, con particolare riguardo al conferimento di incarichi e consulenze, alle modalità ed ai criteri di individuazione del personale, alla correttezza circa la percezione di compensi ed incentivi derivanti da bandi e progetti, anche internazionali, cui il Parco del Mincio ha aderito, nonché in relazione all’acquisto di autovetture destinate all’ente.