Piscina Dugoni, si rischia un’estate all’asciutto

MANTOVA Ancora il tribunale veronese, chiamato a decidere sulla richiesta concordataria presentata dalla la società Sportiva Sport Management Spa, non si è pronunciato. Avrebbe dovuto farlo nel marzo scorso, ma le mene della pandemia hanno portato anche in tal caso inevitabili rallentamenti. Lo farà, secondo gli annunci, venerdì. Solo allora sapremo le sorti della società che gestisce gli impianti natatori di Mantova e solo allora si potrà avere contezza dell’estate mantovana, per chi deciderà di usufruire dei servizi della piscina “Dugoni”.
I numeri non sono certyo favorevoli alla società veronese, che ancora nel 2018 lamentava un passivo di 20 milioni. Un rosso che si è andato sicuramente acuendo a causa della chiusura forzata dello scorso anno e del presente per le misure cautelari anti-covid. Peraltro Sport Management non ha nemmeno onorato l’impegno assunto con il Comune per la riqualificazione e l’ammodernamento dell’impianto sportivo nonostante tale impegno fosse stato concordato nella fase di proroga contrattuale formalizzata nel 2014, e che ha concesso un prolungamento decennale della gestione dell’impianto sino al 2030.
Laddove la decisione del tribunale fosse sfavorevole alla società, il rischio che si paventa è che l’apertura a giugno della piscina i mantovani potrebbero vederlo gravemente pregiudicato. Mancherebbero infatti i tempi tecnici per potere adire a un nuoov bando di gara e procedere all’assegnazione. Questo almeno secondo il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale  Pier Luigi Baschieri, che già per tempo aveva sollevato il problema, pur nelle more del tribunale veronese. «La nostra preoccupazione è grande – sottolinea il capogruppo azzurro –. I continui rinvii da parte degli organi giudicanti fanno sì che la stagione estiva 2021 della “Dugoni” sia seriamente ipotecata, e il peggio sarà vedere i nostri ragazzi costretti a emigrare nelle altre piscine della provincia».