Pranzo del Primo maggio con presunto furto di alimentari

mantova Nel primo pomeriggio di sabato scorso un uomo 59enne originario di Verona ha chiesto l’intervento di una “Volante” della Questura nel Centro di Mantova perché, a suo dire, due ragazze dell’Est-Europa gli avrebbero indebitante sottratto generi alimentari acquistati poco prima al Centro Commerciale “IL GIGANTE” di Curtatone.

Gli Agenti di Polizia, giunti sul luogo dell’intervento, raccoglievano le dichiarazioni dell’uomo che riferiva loro di avere conosciuto le due ragazze circa un mese fa su una nota piattaforma social di incontri; dopo vari scambi di messaggi durati alcune settimane, i tre si erano accordati per incontrarsi personalmente nella mattinata del 1° maggio. In questa occasione, dopo i consueti convenevoli, costoro decidevano di andare al “GIGANTE” per acquistare generi alimentari con l’asserita intenzione di pranzare insieme nell’abitazione delle due donne.

Una volta giunti nei pressi della residenza delle ragazze – secondo il racconto fornito dall’uomo alla Polizia – mentre costui parcheggiava l’automobile, le due donne varcavano la soglia dell’appartamento con i sacchetti della spesa appena acquistata, per poi chiudere il portone d’ingresso e lasciare l’uomo all’esterno, evitando di rispondergli sia al citofono che al telefono cellulare. Proprio allora, pertanto, il 59enne decideva di far intervenire la Polizia per denunciare l’accaduto.

Gli uomini della “Volante”, quindi, giunti presso l’abitazione delle 2 donne – una 32enne ed una 26enne, entrambe cittadine bielorusse – raccoglievano anche la loro versione dei fatti, nettamente contrastante con quella fornita dalla presunta vittima: costoro, infatti, riferivano che l’uomo si era offerto autonomamente di pagare i generi alimentari e che mai avevano preso accordi per un pranzo a tre; inoltre, raccontavano che lo stesso, durante il tragitto in auto verso la loro abitazione, aveva ripetutamente tentato, con morbosa insistenza, pesanti avances nei loro confronti

A dimostrazione della loro asserita buona fede, le due ragazze decidevano, pertanto, di restituire i generi alimentari al 59enne.

Alla luce delle due contrastanti versioni fornite dalle parti, gli Agenti di Polizia stanno ora procedendo ad ulteriori accertamenti sulle dinamiche di quanto accaduto per stabilire se siano stati o meno commessi reati in relazione ai quali procedere d’ufficio.