Prosegue il fuggi-fuggi da Forza Italia

MANTOVA Qualcuno potrebbe pensare che sia difficile rimanere in Forza Italia quando i sondaggi le attribuiscono ormai percentuali sotto le due cifre, ma il discorso non regge per tutti. Già la Voce si è occupata un paio di volte degli azzurri che cercano nuova casa negli alleati di Fratelli d’Italia, ma ben diverso è il caso che si presenta se i transfughi lascino la via incerta per una non proprio sicura. Il caso cioè della ex coordinatrice provinciale Anna Lisa Baroni che ha deciso di seguire Maria Stella Gelmini nel terzo polo di Calenda e Renzi, e con lei diverse personalità che più o meno dichiaratamente hanno fatto vela verso il porto di Azione-Italia Viva.
Oltre alla coordinatrice, ha fatto presenza nella platea della visita cittadina della Gelmini anche il vice-vicario Romano Arioli, che da noi intervistato alcune settimane fa, subito dopo la mancata fiducia al premier Draghi, aveva dichiarato di riflettere prima di decidere il dafarsi. Quelle riserve, a quanto pare, sono state sciolte, dal momento che Arioli ha presenziato all’incontro con la Gelmini seduto in platea proprio accanto alla Baroni.
Un caso? Non sembra, almeno per coloro che leggono questo scostamento centrista come una sorta di “sindrome da Draghi”. La quale parrebbe avere coinvolto anche altre note e storiche presenze forziste: quella di Stefano Gialdi, più volte nell’esecutivo provinciale azzurro (anche lui seduto subito dietro l’on. Baroni) e più smarcato, ma comunque interessato all’evoluzione politica in atto, anche l’ex vicesindaco Espedito Rose.
Un altro pilastro dell’ex segreteria Baroni, Stefano Nuvolari, è invece comparso alla convention dell’altra sera dei Fratelli d’Italia a Cerese. Partito nel quale era ormai dato in quota anche l’ex sindaco Nicola Sodano, oggi commissario provinciale. Il ripensamento, se i rumors siano veritieri, parrebbe essere stato condizionato da una telefonata fattagli da Silvio Berlusconi in persona, dietro sollecito di Licia Ronzulli. E sulla genuinità della “vox populi” sono più le conferme delle smentite.