MANTOVA – Nella seduta congiunta di ieri delle Commissioni Agricoltura e Attività Produttive di Palazzo Pirelli è stato approvata quasi all’unanimità (un astenuto) lo risoluzione per prevedere «interventi a sostegno delle aziende e dei lavoratori della filiera suinicola colpita dagli effetti della Peste Suina Africana (PSA)». Le proposte includono l’introduzione di strumenti di ammortizzazione sociale aggiuntivi, la revisione della disciplina della Cassa integrazione salariale per gli operai agricoli per favorire l’accesso agli operatori del settore suinicolo, il reperimento di risorse supplementari per integrare gli aiuti nazionali e comunitari, e l’incentivazione della valorizzazione degli animali sani provenienti dalle zone di restrizione, garantendo agli allevatori un prezzo equo e non speculativo. Una risoluzione che si muove sulla scia di quanto già introdotto da governo e Giunta lombarda.
«Per garantire un futuro alla suinicoltura nelle zone colpite dalla PSA, è fondamentale lavorare su tutta la filiera, dagli allevatori alla grande distribuzione» ha detto il vicepresidente della VIII commissione, Carlo Bravo, ricordando che «è necessario ombattere la speculazione in atto sul prezzo di queste carni”.
È intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Floriano Massardi, presidente della commissione Agricoltura: «La Giunta Fontana si è dimostrata sempre vicina ai nostri allevatori: già nel 2024 sono stati stanziati fondi per interventi di biosicurezza nelle aziende di allevamento di suini con una dotazione finanziaria di circa 5 milioni di euro. La risoluzione approvata oggi chiede anche di attivarsi presso lo Stato centrale per stimolare una revisione della disciplina della Cisoa che preveda tutele più adeguate nei confronti dei lavoratori del settore, compresi i lavoratori a tempo determinato. Diventa poi indifferibile la previsione di uno strumento normativo e finanziario nazionale che consenta la valorizzazione degli animali sani, includendo un meccanismo di garanzia per riconoscere agli allevatori un prezzo equo».