Raccolta differenziata, Mantova provincia lombarda più virtuosa

MANTOVA Sono 308 i comuni lombardi entrati nella classifica “Comuni Rifiuti Free”, per avere un residuo secco non riciclabile annuo inferiore a 75 chilogrammi per abitante. È il quadro che emerge dalla 29ª edizione del dossier “Comuni Ricicloni”, il rapporto di Legambiente Lombardia su elaborazione dati per il 2021 di Ars Ambiente forniti da Arpa Lombardia e presentato il 29 marzo scorso a Milano in occasione del sesto Ecoforum Rifiuti Lombardia.
Un dossier che ormai da 29 anni monitora le performance delle amministrazioni lombarde nella gestione dei rifiuti. Un elenco, pari al 20,5% dei comuni lombardi e al 17% dei cittadini, che ancorché mettere in competizione i comuni, invita gli enti pubblici e le aziende di gestione, a promuovere e migliorare la raccolta differenziata nei territori con obiettivi sfidanti: raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata, aumentare la qualità delle frazioni raccolte, introdurre la raccolta dell’organico in tutti i comuni e, infine, monitorare l’effettivo recupero di materia.
«Un numero stabile – ha commentato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – le cui variazioni annuali ci trasmettono l’idea che vi sia un tetto invisibile e resistente da infrangere, che attiene prima di tutto alla prevenzione dei rifiuti. Comuni virtuosi quelli lombardi, per percentuale di raccolta differenziata. Continuare su questa strada è necessario per abbassare ulteriormente la quantità di rifiuti, elevare la qualità delle frazioni differenziate e avviare un processo di economia circolare. Come Legambiente non possiamo che esprimere il nostro ringraziamento ai cittadini, alle amministrazioni comunali e alle aziende, che tenacemente hanno contribuito ad una corretta gestione dei rifiuti nella nostra regione. Rimane però un lavoro importante da continuare, per implementare il riuso e misurare l’effettivo riciclo. Un dovere verso l’ambiente, ma anche una via ambiziosa per la trasformazione delle imprese in senso sostenibile e circolare». In Lombardia, c’è infatti ancora chi deve raggiungere il 65% di differenziata: è il caso delle province di Pavia e di Sondrio, che rimangono al di sotto dello standard richiesto. Tra i comuni, ce ne sono inoltre 372 che non raggiungono tale soglia. Purtroppo, nessuna delle grandi città riesce ad entrare in classifica “Rifiuti Free”, adottando come criterio la misurazione della frazione indifferenziata (il secco non riciclabile), sebbene i capoluoghi raggiungano quasi tutti, e alcuni addirittura superino abbondantemente, il 65% di raccolta differenziata. Tra questi, solo Mantova riesce ad avvicinarsi con 85,5 chili per abitante all’anno (sui 75 chili richiesti) e una percentuale di raccolta differenziata all’83,3%. Milano con il 62,5%, pur rimanendo sotto la soglia indicata, è l’unica tra le grandi città italiane con una performance di gestione che trova uguali solo in alcune capitali europee. «Anche per la frazione organica, obbligatoria per tutti i comuni a partire da gennaio 2022 – ha ricordato Meggetto – purtroppo l’obiettivo non è ancora stato raggiunto. Una condizione necessaria anche per alzare l’asticella della raccolta differenziata e abbassare il secco residuo pro-capite, nonché obiettivo del Prgr, programma regionale di gestione dei rifiuti».
Tra le province, è ancora Mantova quella con più comuni virtuosi, ben il 70% del totale. Segue Monza con il 47,27%, Milano con il 33% dei Comuni, Cremona con poco più del 29%, Varese con quasi il 28%, Bergamo con circa il 26%, Brescia con 20%, mentre con Lecco e Como si scende sotto il 5% e all’1% con Pavia e Sondrio. Le percentuali maggiori si trovano a Bardello (Varese) con il 94,4%, San Giovanni del Dosso (Mantova) con il 94%, Acquafredda (Brescia) con il 93,7%, Taino (Varese) 93,3%, Cenate Sotto (Bergamo) e Rovellasca (Como) con il 93%. La provincia di Mantova inoltre, è l’unica ad avere il 100% dei comuni sopra la soglia del 65% (unica provincia insieme a Monza Brianza).