Truffe telefoniche: uno scatto di 4 euro alla risposta

MANTOVA – A prima vista sembra un numero italiano, e se si risponde si sente una voce registrata che avvisa di un allarme-intrusione in un’azienda. Il tempo di riprendersi dalla sorpresa e di capire di cosa si tratta e intanto il credito sul proprio cellulare ha già cominciato a calare. È l’ultima frontiera della truffa telefonica nota come  ping calls. Le  ping calls sono generalmente delle chiamate con un singolo squillo da numeri con prefissi +216, +373 o +383, ovvero chiamate da Tunisia, Moldavia e Kosovo. Di solito vengono trovate tra le chiamate perse e se qualcuno ha avuto la dabbenaggine di richiamare si è visto prosciugare completamente il credito residuo del proprio cellulare. Le  call id spoofing, nuova frontiera delle  ping calls, sono invece più subdole. Sono chiamate che arrivano da numeri apparentemente italiani e la chiamata non è limitata a un singolo squillo. Chi risponde sente poi una voce registrata che avvisa di un furto in corso: se si realizza che è una truffa entro i primi 30 secondi si perdono circa 4 euro di credito; più dura la telefonata e più costa cara. Dove finiscono quei soldi: nel caso segnalato la scorsa settimana alla Polizia Postale di Mantova la destinazione sarebbe la Romania, visto che il prefisso che compare sul display è quello di un’utenza rumena, il cui prefisso è uguale a quello di Busto Arsizio.