MANTOVA – Scatta oggi la vaccinazione anti covid di massa per operatori sanitari, socio sanitari e ospiti delle Rsa. Al momento, come riferito nei giorni scorsi dal direttore generale dell’Asst Raffaello Stradoni, sono 3510 le dosi arrivate a Mantova con un rifornimento settimanale – secondo la programmazione regionale ogni mercoledì – di pari numero. Il ritmo delle sedute sarà di circa 6 vaccinazioni all’ora. In questa prima settimana di rodaggio, al fine di mettere a punto la macchina organizzativa, le vaccinazioni verranno effettuate al ritmo di sei all’ora. Mentre la seconda, quella che partira dall’11 gennaio, coinvolgerà tutto il mondo della sanità, anche quella privata. Al momento in Lombardia sono già state somministrate circa 2.410 dosi su un totale di quasi 80.600 consegnate nell’arco di due forniture. La percentuale di somministrazione sul totale è ad oggi del 3%. Già inoculate 2.225 a operatori sanitari e sociosanitari, 179 a personale non sanitario e 12 agli ospiti di strutture residenziali. In Italia ieri le dosi somministrate erano 84.000 su una fornitura di quasi 470.000, pari al 17,8%. Per quanto concerne la risposta alla vaccinazione da parte del personale sanitario dell’Asst mantovana si riscontra una buona adesione con oltre la metà dei dipendenti da vaccinare che hanno prestato il loro consenso: toccata infatti quota 2.100 su circa 4.000 dipendenti da vaccinare. Altrettanto positiva la risposta da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri. Al momento, fa sapere Ats Val Padana, sì è arrivati all’83% di adesione, con 84 richieste del vaccino anche da parte di infermieri e collaboratori diretti. Sono inoltre già oltre 500 le adesioni tra il personale dell’Ats di Mantova e Cremona e quindi ben oltre il 70%. Ma su questo punto va tenuto conto che si è ancora in fase di reclutamento. Stando alla tabella di marcia gli erogatori del settore privato dovrebbero terminare la vaccinazione del loro personale in circa un mese e mezzo. Inoltre è arrivata nel frattempo la disponibilità da parte di una ventina di professionisti tra medici e infermieri volontari disposti a svolgere l’attività anche gratuitamente. Per quanto attiene infine i punti vaccinali, è già stata ravvisata la necessità di incrementare il numero rispetto ai tre ad oggi presenti sul territorio.