Skinhead assolti in appello per il raid al circolo per l’integrazione

MANTOVA I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo i 13 imputati accusati di violenza privata, appartenenti al Fronte Veneto Skinheads, che il 28 novembre 2017 avevano fatto irruzione nel Chiostrino di Santa Eufemia e costretto un gruppo di volontari di Como Senza Frontiere ad ascoltare un loro proclama contro l’integrazione. Fra gli imputati c’erano anche due militanti mantovani, Ivan Sogari, 35 anni di San Benedetto Po, e Luca Bellini, 42 anni di Castel Goffredo. Il 2 febbraio dello scorso anno il tribunale di Como aveva inflitto ai 13 delle pene varianti tra i 9 e i 20 mesi di reclusione, ritenendo sussistente l’accusa di violenza privata aggravata in concorso. Ieri invece i giudici della corte d’Appello hanno assolto tutti perché il fatto non sussiste. Una sentenza che non ha mancato di suscitare reazioni polemiche da parte degli schieramenti della sinistra. “Siamo scossi e turbati dalla sentenza nel processo di secondo grado ai neofascisti del Veneto Fronte Skinhead – è il commento di Arci Como -. Dovere prendere atto dell’assoluion dei responsabili dell’azione squadrista perché il fatto non sussiste ci sembra non solo surreale e ingiusto, ma anche foriero di ulteriori violenze squadriste”. Il tribunale di Milano “ha sdoganato, attraverso questa sentenza, una modalità violenta di azione politica che va nella direzione della normalizzazione del fascismo. Un po’ come le gravi mancate dichiarazioni del governo rispetto al pestaggio avvenuto davanti al liceo Michelangelo di Firenze” scrive Fabrizio Baggi, segretario regionale di Rifondazione Comunista.