Soldi e polemiche sul coprifuoco, gli esercenti protestano

MANTOVA – Chi ha paura della notte? La richiesta dei sindaci e e del presidente della Lombardia di lockdown notturno non poteva non creare disappunto tra chi vive e lavora per la fascia oraria dalle 23 alle 5. Non è solo questione di “movida” ma anche dell’indotto della vita notturna. A tale proposito le parole del primo cittadino di Mantova che all’uscita dalla riunione dell’altro ieri aveva pienamente appoggiato la proposta di chiusura totale dalle 23, non sono piaciute a molti tra suoi colleghi sindaci e rappresentanti di categoria. Dal canto suo  Mattia Palazzi ci ha messo una pezza ieri al termine di un’altra riunione con gli assessori Giovanni Buvoli e Iacopo Rebecchi per recuperare risorse per aiutare locali serali e cinema. Il Comune di Mantova, spiega Palazzi, ha messo insieme 150mila euro, destinando circa 1500 euro per ciascuna attività. Così mentre Confcommercio prevede distastri dalla chiusura anticipata alle 23 e la chiusura dei centri commerciali nei week-end, c’è chi si fa delle domande e aspetta delle risposte che questi 150mila euro non danno. Ad esempio Stefano Solci, vice presidente di Confesercenti Mantova e ristoratore sull’annuncio dell’inasprimento delle misure restrittive del “coprifuoco anti-movida” peraltro già disposto dalle ore 24 per le attività economiche del settore chiede: se il “a che ora devono chiudere i vari locali della Lombardia se i clienti non possono essere in giro dalle 23? «Mi sembra una proposta insensata – prosegue Solci – perché a parte qualche caso specifico non sembra rispecchiare l’emergenza sanitaria presente nel nostro territorio. Si tratta piuttosto dell’ennesimo intervento che colpisce indistintamente un settore che in larga parte ha seguito e segue le regole, e invece non si interviene su cosa non ha funzionato». Che qualcosa non abbia funzionato e continui a non funzionare lo si evince dai dati relativi ai nuovi contagi forniti ieri dalla prefettura, dove viene registrato un aumento di 85 casi. Diversi i focolai sparsi in provincia. Gli incrementi maggiori sono stati registrati nel comune di Mantova e Volta Mantovana con 11 nuovi contagi, e San Benedetto Po, con 9 nuovi contagi. A San Benedetto si tratta di due distinti nuclei familiari, uno dei quali con tre figli. due dei quali positivi. Uno è alunno alle elementari del paese, la cui classe è stata messa in quarantena, l’altro frequenta le superiori a Mantova. A Volta Mantovana, spiega il sindaco con un post su facebook, si tratterbbe di persone che lavorano in contesti a rischio, mentre i 6 casi di Curtatone riguarderebbero i familiari di due bambini risultati positivi nei giorni scorsi. Diversi casi isolati ma nessun focolaio, per ora, in alcune Rsa.