Aggredita dal marito dopo averlo sorpreso nella sala slot

MANTOVA Nel tardo pomeriggio di ieri gli Agenti della Squadra “Volante” sono dovuti intervenire a seguito di una richiesta pervenuta alla Centrale Operativa della Questura da parte di un cittadino, il quale asseriva che stava cercando di far cessare (senza successo) una violenta lite sulla pubblica via tra due anziani – un uomo ed una donna – scoppiata per motivi imprecisati.
Gli Agenti di Polizia, giunti immediatamente sul posto per interrompere quanto stava accadendo e per accertarne la dinamica, prendevano dapprima contatti con il richiedente, il quale riferiva che le due persone coinvolte si trovavano ancora all’interno del giardino pubblico poco distante, ancora intente ad urlare ed a picchiarsi.
Una volta individuata ed avvicinata la coppia di anziani protagonista della vicenda, gli Agenti riportavano la calma e, dopo averli identificati, ricostruivano insieme a costoro quanto accaduto.
Il racconto che ne è scaturito ha rappresentato una triste sorpresa anche per gli uomini in Divisa: i due contendenti, infatti – marito e moglie rispettivamente di 76 e 72 anni, entrambi mantovani – confermavano di essere stati protagonisti, fino all’arrivo della Polizia, di un acceso scontro, sia verbale che fisico, fortunatamente senza gravi conseguenze, dovuto al fatto che l’uomo, dopo aver mentito alla moglie, come di consueto si era recato in un Bar dove abitualmente è solito sperperare i pochi risparmi familiari al videopoker, motivo per cui la moglie, ormai esasperata, aveva deciso di pedinarlo per poi, una volta sorpreso “in flagranza”, provare a farlo ragionare. Di tutta risposta, invece, la donna veniva strattonata ed aggredita dall’anziano coniuge, oramai sempre più inconsapevolmente dipendente del gioco d’azzardo, divenuto per lui una vera e propria ossessione, tanto da averlo portato alla rovina economica sua e della famiglia.
Nessuno dei due protagonisti ha voluto sporgere formale denuncia, e la donna non ha mancato di esprimere la propria gratitudine agli Agenti di Polizia intervenuti nell’occasione. L’uomo, dal canto proprio, ha ammesso la veridicità delle accuse formulategli dalla moglie, riferendo altresì che solo a seguito del lockdown era riuscito, per forza maggiore, a contenere il proprio vizio per il gioco d’azzardo, poi ripreso non appena la situazione si era normalizzata e sono stati riaperti i Bar e le Sale Giochi.
La Questura, ad ogni modo, ha ritenuto opportuno informare della vicenda i Servizi Sociali comunali, per cercare di dare il necessario aiuto all’anziana coppia, in considerazione della complessa ed oramai non più sostenibile situazione familiare.
Quella della dipendenza dal gioco d’azzardo, infatti, è una piaga sociale che colpisce non solo i giovani ma sempre più anche gli anziani, i quali, probabilmente, anche per combattere la solitudine – avendo una maggiore disponibilità di tempo libero, minori responsabilità familiari e l’esigenza di uscire di casa per socializzare – in non pochi casi, purtroppo, diventano frequentatori assidui e compulsivi di Bar e Sale giochi, schiavi di macchinette, videopoker e slot machine.
“Questa vicenda conferma quanto da tempo già era stato possibile riscontrare: l’allargamento, cioè, verso le aree tradizionalmente più indifese, costituite soprattutto da minori ed anziani, della degenerazione patologica del gioco d’azzardo – ha evidenziato il Questore della Provincia di Mantova Paolo SARTORI –. Si tratta di un problema che viene assai spesso tenuto nascosto, anche per vergona, da chi ne è vittima e dai familiari, i quali non sanno come affrontare efficacemente la situazione e come reagire allorché l’anziano è oramai precipitato in una spirale senza via d’uscita. In questi casi, pertanto, è fondamentale l’intervento dei Servizi Sociali, ai quali è opportuno rivolgersi, con la collaborazione delle famiglie, nell’ottica di poter individuare una soluzione efficace”.