MANTOVA Spunta il giallo della valigetta 24 ore nell’ambito dei lavori della commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena deceduto tracicamente il 6 marzo 2013; commissione presieduta dal deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci. Un particolare, quello della valigetta, emerso nei giorni scorsi nel corso dell’audizione dell’ex sindaco Nicola Sodano, che fu anche presidente di Palazzo Te, accanto all’ex manager di Mps che ricoprì la carica di vicepresidente – su cui ora l’organismo parlamentare vuole vederci chiaro.
«Mi ha colpito che Rossi aveva sempre con sé una valigetta squadrata, una sorta di 24 ore. Una volta scherzando gli dissi: “Ma non è che è la valigetta come quella del presidente Usa per la bomba atomica?”. E lui, ridendo, mi rispose di no, ma che c’erano cose importanti», ha riferito Sodano.
«La particolarità è che la valigetta era chiusa – ha sostenuto – e magari qualche volta, quando c’erano cartelline di cartone con documenti sul bilancio o le attività di Palazzo Te, non erano nella valigetta». Oltre a partecipare a quelle riunioni a Mantova, «so che talvolta Rossi è andato a Brescia e a Viadana», ha proseguito poi Sodano riportando quanto riferitogli, in alcune occasioni, dallo stesso manager.
«Faremo audizioni per approfondire dov’è finita quella valigetta – sottolinea Vinci all’Adnkronos –; altri testimoni da Mantova hanno detto che Rossi non passava mai nelle filiali: dove andava con quella valigetta se non in un’altra banca?». Nelle scorse settimane la Commissione parlamentare aveva sentito anche Angelo Crespi e Graziano Mangoni, entrambi già presidenti della Fondazione Te.









































