Tentato omicidio alla fiera di paese: condannato a 3 anni e 2 mesi di carcere

MOGLIA  Tre anni e due mesi di reclusione. Questa la pena patteggiata ieri mattina, all’esito dell’udienza preliminare, da Gurdip Singh, 49enne cittadino indiano di Moglia finito sul banco degli imputati per il tentato omicidio di un connazionale. I fatti a lui ascritti risalivano, nello specifico, alla tarda serata del 22 luglio scorso quando attorno alle 23, durante la tradizionale fiera del paese nei pressi della centralissima piazza Libertà, aveva aggredito a colpi di lama un 35enne con il quale poco prima si era messo a discutere, a quanto appurato in sede d’indagine, per vecchie ruggini tra i due mai risolte legate a motivi economici.
Ad un certo punto della disputa infatti, l’uomo, in preda ai fumi dell’alcol, aveva fatto ritorno a casa propria salvo ritornare poco dopo sul luogo dell’alterco brandendo però, nella circostanza, un grosso coltello da cucina. Con l’arma bianca in pugno, della lunghezza complessiva di circa trenta centimetri, aveva quindi sferrato un fendente al rivale attingendolo all’altezza del collo. Immediato era quindi scattato l’allarme da parte delle molte persone, sgomente, presenti in quel momento sulla scena criminis. Sul posto si erano quindi immediatamente portati i sanitari del 118 e i carabinieri della stazione di Quistello.
La vittima, ferita e sanguinante, era stata soccorsa e trasportata in codice giallo all’ospedale di Mantova con una prognosi di una ventina di giorni; l’aggressore, invece, senza opporre da parte sua alcuna resistenza, era stato tratto in arresto, inizialmente circa l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate, poi tramutata dal sostituto procuratore di turno, Silvia Bertuzzi, una volta letti gli atti dei militari, in quella ben più grave di tentato omicidio. Ieri mattina, innanzi al gup Antonio Serra Cassano (con pubblico ministero Michela Gregorelli), la scelta dell’imputato, per tale vicenda da quella notte detenuto nella casa circondariale di via Poma, di avvalersi dell’applicazione della pena su richiesta delle parti (ma senza il beneficio della sospensione condizionale) e non più, come paventato in prima istanza, del giudizio con rito abbreviato.